tempo di cambiamenti importanti in casa Spal. Nei giorni scorsi il club estense ha ufficializzato l’arrivo del nuovo direttore sportivo, Giorgio Zamuner che avrà l’improbo compito di non far rimpiangere Davide Vagnati, di recente passato al Torino, che con il club biancoazzurro ha ottenuto due promozioni dirette e altrettante salvezze in Serie A.
Zamuner: “l’imperatore” con il biancoazzurro nel cuore
È una storia piuttosto particolare quella che lega Piergiorgio Zamuner alla Spal. Una storia che è nata su un campo da calcio per poi estendersi ad un legame affettivo più profondo, che ha interessato anche la sfera privata dell’ex ds del Padova. Zamuner ha infatti vestito la maglia della Spal dal 1990 al 1992, un biennio ricco di successi per la società estense, capace di compiere un doppio balzo consecutivo dalla Serie C2 alla Serie B, categoria che mancava da dieci anni esatti. In seguito, a Ferrara ha posto radici, si è sposato, e ha continuato a tornarci anche quando le esigenze professionali gli hanno imposto di allontanarsi da casa.
Dalle parti del “Mazza” si ricordano bene di lui, tanto che la tifoseria lo ha soprannominato “l’imperatore“, forse per la sua prestanza fisica che, citando Cristiano Mazzoni de “Lo Spallino” “Lo faceva spiccare sul prato verde del ‘Mazza’” e “Lo rendeva una “carta moschicida” per le ragazze”. Tra le sue gesta più memorabili, una punizione a giro in un derby contro il Bologna che mandò in visibilio i tifosi biancazzurri presenti al Dall’Ara.
Dopo aver terminato la carriera da giocatore nel 2001, Zamuner ha vestito i panni da dirigente, ricoprendo il ruolo di ds del Padova nell’ultimo triennio. Con i biancoscudati ha ottenuto una promozione in Serie B nel 2018, prima di annunciare il proprio addio la scorsa estate a causa dei cambiamenti al vertice della società. Ora il ritorno in quel di Ferrara, per centrare l’arduo obiettivo della salvezza che, con sette punti di ritardo sul quartultimo posto e dodici gare ancora da giocare, appare una vera e propria “chimera”.
Spal, tra allenamenti e incognite tattiche: come arrivano gli estensi alla ripresa
La Spal si sta infatti preparando alla ripresa del campionato che avverrà il prossimo 23 giugno nella sfida esterna contro il Cagliari. La sorte si è divertita a mettere di fronte due squadre che possono essere a tutti gli effetti definite dei “cantieri a cielo aperto”. Entrambe infatti hanno cambiato allenatore poco prima dello stop del campionato dovuto alla Pandemia e se Di Biagio, tecnico spallino, ha avuto l’opportunità di testare la squadra in partite ufficiali, Walter Zenga aspetta ancora di poter fare il proprio esordio ufficiale.
Come ha ricordato di recente in un’intervista l’ex CT dell’Under 21, i giocatori biancoazzurri si sono allenati bene durante questo periodo di quarantena presentandosi in ottima forma alla ripresa degli allenamenti. Ciò non toglie che alcuni meccanismi andranno ben oliati per permettere alla squadra di superare un naturale periodo di rodaggio.
La rivoluzione tattica più importante che Di Biagio aveva apportato appena subentrato a Leonardo Semplici, era stata sicuramente il passaggio dalla difesa a tre a quella a quattro. Un’innovazione importante dacché ha costretto giocatori come Cionek e Reca a riadattarsi repentinamente ad un ruolo che mai avevano ricoperto in stagione.

E potrebbe essere proprio questa nuova impostazione tattica a creare alcuni spunti importanti in chiave mercato. La Spal quest’anno si è infatti retta soprattutto sulla spinta propulsiva dei propri esterni di centrocampo, Fares e Strefezza, il primo reduce da un infortunio al crociato e che, proprio “grazie” allo stop imposto dal Covid-19, potrà tornare in tempo utile per dare una mano in chiave salvezza.
Difficile però pensare che i due giocatori, entrambi dalle spiccate doti offensive, possano dare il loro meglio se schierati come terzini. Sia Fares che Strefezza hanno molto mercato in Italia, e potrebbero essere loro i primi casi che Zamuner si troverà a risolvere.
Fares e Strefezza: in agguato c’è la Fiorentina
Sia su Fares che su Strefezza si sarebbero infatti accesi i fari della Fiorentina, squadra cui Rocco Commisso vorrebbe far spiccare il volo già a partire dalla prossima stagione. La viola aveva già contrattato con Vagnati l’acquisto di Igor a gennaio. L’esterno brasiliano è arrivato in prestito con obbligo di riscatto e ha già conquistato la fiducia di Iachini. Ora la storia potrebbe ripetersi anche con Fares e Strefezza, ma Zamuner ragionerà ovviamente circa la formula su cui impostare la trattativa. A prescindere dalla permanenza o meno in massima serie, i due giocatori verranno ceduti a titolo definitivo.
Fares, ai box fino allo scorso febbraio, era andato vicino al trasferimento all’Inter già in estate, prima che il brutto infortunio troncasse di netto la trattativa. per lui, 35 presenze e tre gol lo scorso anno, Zamuner potrebbe chiedere non meno di 25 milioni.
Discorso analogo per Strefezza. Il brasiliano ha avuto un ottimo impatto sul nostro campionato mettendoi a segno due gol e un assist in appena 20 presenze. Esterno a tutto campo, perfetto per il 3-5-2, “Espeto” è un obiettivo di Torino e Fiorentina che, non a caso, fanno di quel modulo la propria base di partenza. La base d’asta, come riporta calciomercato.com, sarebbe di 10 milioni, ma la cifra potrebbe anche lievitare in caso di un’ottimo scorcio finale di stagione.
Così fosse, Zamuner si ritroverebbe in mano un buon “gruzzoletto” con cui operare durante la prossima sessione di mercato. Da vedere se la Spal sarà ancora in Serie A o dovrà gettare le basi per una pronta risalita.