Nel nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo, Zugzwang; un termine tedesco appartenente al mondo degli scacchi che ha come significato l’essere costretti a compiere una mossa o un’azione.
Zugzwang, essere obbligati a muoversi
Il termine Zugzwang deriva dal tedesco e, più precisamente, dal mondo degli scacchi. L’etimologia della parola si può analizzare scomponendola in due parti: il suffisso, Zug, che si rende con ‘mossa’; e, successivamente, Zwang: ‘compulsione’. Letteralmente, quindi, Zugzwang significa ”essere costretto a fare una mossa”, quindi un obbligo a compiere un’azione in una data circostanza.
Originariamente il termine si usava in modo interscambiabile con un’altra espressione: zugpflicht, ovvero, l’obbligo di fare una mossa – indipendentemente dalla situazione di vantaggio o svantaggio del giocatore – come regola generale del gioco. Sia gli Scacchi che la Dama utilizzano ambedue le terminologie Zugzwang o Zugpflicht: un giocatore deve sempre fare una mossa nel proprio turno, a prescindere dalla sfida o dalla partita.
Secondo Edward Winter, storico degli scacchi, il termine era in uso nei circoli scacchistici tedeschi a partire dal 19° secolo. Il primo uso evidente del termine zugzwang lo si trova a pagina 166 di Lasker’s Chess Magazine, precisamente all’interno del numero di febbraio datato 1905.
Qual è la filosofia che cela questo termine intraducibile?
Non volendo entrare in tecnicismi sul gioco degli scacchi e sull’uso strategico dell’ espressione al suo interno, è interessante osservare da un punto di vista concettuale questo termine intraducibile. A volte ”essere obbligati a fare una mossa” salva da una stasi che, come conseguenza, reca alla distruzione. Prendere una decisione, compiere un’azione perché non è più possibile rimandare o, semplicemente, agire è l’antidoto per rimanere in equilibrio in ogni cosa: se non ci si muove, nelle partite a scacchi, si perde; in bicicletta, se non si pedala, si cade. Se non si prende una decisione, nella vita, si soccombe alla risolutezza altrui, senza nemmeno provare a cercare un barlume di felicità, raccogliendo il coraggio per cambiare una situazione statica. Se si vuol estrarre una filosofia da questa parola intraducibile la si può riassumere in un verbo; muoversi. Sempre e in ogni circostanza.
Stella Grillo