Joseph Ratzinger è stato Papa Benedetto XVI fino a quando ha deciso di non esserlo più. L’11 febbraio di 10 anni fa, infatti, durante una riunione del Concistoro, ovvero il consiglio dei cardinali in Vaticano, annunciò le sue dimissioni da capo della Chiesta cristiana Cattolica.
10 Febbrario 2013: il Papa abdica
«Conscientia mea iterum atque iterum coram Deo explorata ad cognitionem certam perveni vires meas ingravescente aetate non iam aptas esse ad munus Petrinum aeque administrandum», disse alla sala. Ovvero, in italiano: «Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino». Queste sono le parole che Ratzinger pronunciò quel giorno davanti al Concilio. I giornalisti in sala stampa non capirono subito il contenuto del suo discorso, ma la giornalista Ansa Giovanna Chirri ne afferrò subito il senso e diffuse immediatamente la notizia che in pochi istanti fece il giro del mondo.
Sono trascorsi dieci anni da quella scelta. Nel frattempo, il Papa emerito Ratzinger è morto, si sono sollevati numerosi scandali nella Chiesa e un altro Papa è stato eletto, tuttavia un’unica lettura di questo gesto ancora non c’è. Tante e varie sono state e continuano ad essere le sue interpretazioni, forse perchè le reali motivazioni non sono state mai chiarite del tutto. Joseph Ratzinger disse che si sentiva fisicamente e spiritualmente provato, e che per stare a capo della Chiesa sarebbero servite tutte le energie mentali e fisiche che in quel momento a lui venivano a mancare. Il Papa ribadì inoltre di aver agito liberamente e di aver preso questa personale e profonda decisione in «clima di preghiera».
Joseph Ratzinger e la rinuncia: altri precedenti storici
«Il Papa ci ha preso un pò di sorpresa» affermò subito dopo l’annuncio il portavoce vaticano, Federico Lombardi. I cardinali ascoltarono Papa Benedetto XVI pronunciare il suo discorso con il fiato sospeso. Probabilmente la maggior parte dei presenti non aveva la minima idea di ciò che stava accadendo.
In latino, lingua tanto cara al Vaticano, c’è una nota espressione che dice: in nomen omen. Chissà se era nel destino del nome scelto al momento dell’elezione di Joseph Ratzinger, in quel Benedetto, una premonizione di quello che sarebbe accaduto. In fondo, anche Benedetto IX e Benedetto XIII fecero lo stesso atto di rinuncia nella storia della Chiesa. Ma non sono stati gli unici esempri, e sicuramente non i più celebri. Quello che infatti molti ricorderanno di aver studiato nei libri di storia e conosciuto attraverso le parole di Dante Alighieri è il caso di rinuncia all’ufficio di Romano Pontefice di Celestino V, detto anche «il Papa che fece per vitla’ lo gran rifiuto», che portò all’elezione di Bonifacio VIII nel 1294.
Altre rinunce accaddero, ma quella di Ratzinger arrivò 600 anni dopo l’ultima che la storia ricordava.
Giorgia Lanciotti
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