19enne del Nebraska utilizza la pillola abortiva: condannata a tre mesi di carcere 

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Di Redazione Metropolitan

Una 19enne del Nebraska è stata condannata a tre mesi di carcere per aver utilizzato la pillola abortiva e successivamente per aver seppellito il feto. Nell’ambito di un processo per patteggiamento, Celeste Burgess, che aveva 17 anni quando ha interrotto la gravidanza, si è dichiarata colpevole all’inizio di quest’anno dell’accusa di occultamento e abbandono di cadavere.

19enne del Nebraska utilizza la pillola abortiva: condannata

Anche la madre, Jessica Burgess, è indagata per aver aiutato la figlia nell’operazione quando erano state ormai superate le 20 settimane di gestazione, limite legale all’epoca nello Stato, e per aver maneggiato “resti umani”. La madre della ragazza potrebbe ricevere una condanna fino a due anni. Il ‘caso Burgess’ è salito alla ribalta nazionale dopo che l’accusa ha utilizzato i messaggi privati su Facebook tra madre e figlia come prova nel processo.

Secondo l’accusa, la madre ha comprato e dato pillole abortive all’adolescente e poi l’ha aiutata a seppellire il feto. L’indagine è stata avviata prima che la Corte Suprema, nel giugno 2022, annullasse la protezione costituzionale dei diritti all’aborto a livello federale. Nel maggio di quest’anno, il governatore del Nebraska ha inasprito le leggi anti-aborto, criminalizzando ogni azione che venga attuata oltre le 12 settimane di gestazione. 

La causa contro il mifepristone cita anche una legge federale del 1873, il Comstock Act, che proibiva l’invio via posta di oggetti «osceni», tra cui contraccettivi, strumenti per abortire e anche gli opuscoli a tema. La legge era sostenuta da un attivista religioso della New York Society for the Suppression of Vice, Anthony Comstock, secondo il quale gli Usa dopo la guerra civile erano troppo ossessionati dal sesso. Dopo la guerra Comstock dedicò il resto della sua vita, anche nella posizione di ispettore del servizio postale degli Stati uniti, a ciò che definiva «la purificazione del giardino di Dio». Si è battuto contro il voto alle donne, ha fatto arrestare femministe, venditori di giochi sessuali, predicatori dell’amore libero, ha girato college e chiese tenendo discorsi destinati a portare il pubblico alla frenesia censoria. Un farmacista di New York si è suicidato dopo essere stato arrestato da Comstock, che si era presentato come un marito in cerca di pillole anticoncezionali.

Dopo la guerra civile l’aborto era pesantemente sotto attacco: si trattava di un momento in cui la comunità medica maschile era impegnata a codificare la professione, e a decidere a cosa non essere associata – principalmente al lavoro delle levatrici, e quindi anche all’aborto.
Il Comstock Act è formalmente ancora valido, ma il Congresso e i tribunali ne hanno smussato i tratti più duri, e soprattutto non viene applicata da un secolo. Negli anni ’70 inoltre il Congresso ha emendato la legge consentire l’invio di anticoncezionali via posta.

Secondo Kacsmaryk (che nella sua sentenza parla di diritti delle «persone non nate»), però, se la legge dice che non si può spedire nulla che abbia a che fare con l’aborto, allora il mifepristone non può essere spedito, e se anche la Fda l’avesse approvato correttamente, è comunque illegale spedirlo per posta.