2018: tante ombre e poche luci

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Il miglior rapporto Pil/debito e la discreta crescita di alcuni settori non possono bilanciare l’aumento del debito, il rallentamento di esportazioni e consumi e la costante pressione finanziaria.

(Wired)

In crescita si, ma rallentata. Questa è la foto che i dati Istat fanno dell’Italia nel 2018: l’economia tricolore è cresciuta dello 0,9%. Percentuale più bassa sia della stima fatta dal governo a dicembre (1% netto) sia di quella relativa al 2017 (1,6%).

Luci: rapporto tra Pil/debito e crescita di vari settori

Il Pil del 2018 è ufficialmente di 1 miliardo e 753 milioni di euro, che evidenzia una crescita del 1,7% rispetto all’anno precedente. Questo ha permesso in particolare di ridurre la differenza tra le spese e gli incassi dello Stato (in percentuale 2,1%, quando nel 2017 si attestava intorno al 2,4%).

Allo stesso tempo, diversi settori dell’economia registrano un ulteriore, anche se contenuto, aumento del valore aggiunto: le industrie del 1,8%, le costruzioni de 1,7%, il settore primario del +0,9% e i servizi del 0,7%.

Ombre: debito appesantito, meno esportazioni e consumi e pressione fiscale inalterata

Il governo aveva previsto, per la fine dell’anno, uno stop del debito al 131,8% (+0,5% rispetto al 2017) e una pressione fiscale inferiore (41,9%, quattro decimi in meno). Le stime Istat hanno smentito queste idee: il debito ha sfondato il 132% (percentuale letteralmente da record per l’Italia), grazie in particolare alla spesa nelle pubbliche amministrazioni, il cui debito è salito di oltre 53 miliardi. La stessa pressione fiscale è rimasta invariata (42,2%), e vista la gravità crescente del debito sembra poco realistica una realizzazione di uno dei cavalli di battaglia di Salvini, ovvero la flat tax. Se a questo quadro si sommano la differenza negativa tra la crescita di import ed export ( 2,3% contro 1,9%) e il calo della domanda interna, si può arrivare alla conclusione che il 2018, per quanto non del tutto negativo, sia stato un anno di chiaro rallentamento.