Dal 3 giugno via agli spostamenti tra regioni e in Europa

Da lunedì via libera agli spostamenti su tutto il territorio della regione di residenza, dal 3 giugno sarà invece possibile passare in un’altra regione ed in Europa.

Fino al 2 giugno 2020 sono vietati i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova. La bozza del nuovo decreto sulla fase 2 prevede che le nuove norme restino in vigore fino al 31 luglio e ribadisce “il divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora” per chi è positivo al virus. “A decorrere dal 3 giugno, gli spostamenti sul territorio nazionale possono essere limitati in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente” in quelle aree.

Tra le norme previste, anche quella che autorizza i sindaci a chiudere temporaneamente le aree pubbliche o aperte al pubblico “in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro”, e quella che consente la ripresa delle attività economiche e produttive “a condizione che rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale”. Le Regioni, al riguardo, potranno “adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”.

L’Italia e l’Europa dal 3 giugno

Nel decreto che il governo di Giuseppe Conte sta varando in queste ore sarebbe infatti inserita la norma che prevede la riapertura parziale delle frontiere a partire del 3 giugno: sarà possibile entrare in Italia dai paesi dell’Unione europea, dell’area Schengen compresi Svizzera e Monaco, senza più l’obbligo di quarantena con isolamento di 14 giorni.

I ministri degli Esteri di Italia e altri otto Paesi Ue si riuniranno lunedì in videoconferenza per avviare il processo di coordinamento sulla riaperture graduale delle frontiere interne per rilanciare il turismo. È quanto è emerso dopo il Consiglio affari esteri di oggi: i Paesi coinvolti, oltre all’Italia, sono Malta, Grecia, Cipro, Slovenia, Portogallo, Germania, Spagna e Croazia.