Dedichiamo il Metropolitan Today di oggi alla Giornata Mondiale dello Scrittore, che è stata fissata nella giornata del 3 marzo.
Gli scrittori nel mondo sono tanti, e ancor di più nella nostra penisola che ha una tradizione secolare a riguardo. Possono usare il linguaggio per esprimere idee, immagini, proposte, invettive, suggerimenti. Possono comporre in differenti maniere tra cui in poesia, in prosa, in musica, e quindi essere classificati come poeti, romanzieri, saggisti, parolieri, commediografi, sceneggiatori, giornalisti. Ecco perchè questa giornata assume connotati di dimensioni enormi ed accoglie le più svariate catalogazioni di scrittore.
Come nasce la Giornata Mondiale dello Scrittore
Questa Giornata Mondiale è relativamente giovane. Nasce nel 1986 grazie al PEN club che ne aveva stabilito l’approvazione. Il PEN club è un’associazione e organizzazione internazionale non governativa di scrittori, fondata a Londra nel 1921. L’acronimo PEN, oltre a richiamare la parola «penna» in inglese, è l’abbreviazione di Poets, Essaysts, Novelists, cioè poeti, saggisti e romanzieri, le tre categorie di operatori intellettuali alle quali si rivolgeva originariamente l’associazione. Attualmente l’associazione ammette ogni forma di comunicazione scritta, accettando anche storici, giornalisti, traduttori, etc.. Il PEN club ha relazioni consultive formali con l’UNESCO ed uno speciale status consultivo presso il Concilio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.
Da non confondere con la Giornata Mondiale del Libro e dei Diritti d’Autore, che si festeggia il 23 aprile, la Giornata Mondiale dello Scrittore apre le porte a tutti, a chi un libro non lo ha mai pubblicato, a chi ama scrivere pensieri, a chi si diletta nello scrivere canzoni e poesie che rimarranno per sempre nel cassetto, a chi invece ha pubblicato romanzi, poesie, a chi è scrittore per mestiere. Insomma, questa giornata è rivolta a tutti coloro che si cimentano in questa meravigliosa arte della scrittura.
Non è così scontato che sia stata istituita una ricorrenza simile. Per molti secoli, la scrittura non è stata considerata un’occupazione seria. Si pensava che gli autori scrivessero solo per se stessi. Si credeva che vendere opere d’arte fosse un hobby, un vezzo, e talvolta un sacrilegio. Oggi gli scrittori hanno la possibilità di dedicare a loro stessi una giornata specifica, in cui confrontarsi, in cui dibattere su idee nuove e vecchie, in cui prendere spunto da idee di altri e proporne di proprie.
Francesca Orazi
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