Dopo l’incontro con Theresa May, il presidente francese Emmanuel Macron riceve ad una conferenza stampa Angela Merkel; al centro del dibattito il futuro dell’Unione europea.

PARIGI – 19 Gennaio 2018. Le sfide europee “sono numerose e richiedono risposte immediate” secondo il presidente francese. “Non spetta a me commentare la politica interna di un Paese partner e amico. Ma dalle trattative in corso per la formazione di un nuovo governo tedesco emerge una reale ambizione per il progetto europeo”. Macron non intende infatti fare pronostici per il voto tedesco di domenica, tuttavia rimane positivo sulle ambizioni europeiste del SPD. I ministri delle Finanze francesi e tedeschi collaborano per riformare l’eurozona entro giugno, si spera con anche Italia e Spagna. Macron desidera portare avanti la creazione di un ministro delle finanze europeo e di un Fondo Monetario Europeo. La collaborazione con la Germania, potenza finanziaria dell’UE, diventa quindi cruciale.

La cancelliera, a sua volta, conferma il comune ideale “è un grande progetto per l’Europa, riguarda ciò che è necessario affinché l’Europa abbia più fiducia in sé stessa e porti fiducia e soddisfazione ai suoi cittadini”. Per quanto concerne il voto del congresso del SPD, la Merkel si ritiene fiduciosa. “Abbiamo dovuto accettare dei compromessi, ed è normale che sia così, non potevamo imporre tutto il nostro programma agli altri”. il suo partito conservatore CDU, infatti, ha recentemente firmato un accordo con i socialdemocratici, forse l’inizio di una nuova “grande coalizione”.

Sembra insomma che qualcosa si muova per l’avanzamento della Cooperazione strutturata permanente (PESCO). Venticinque dei 27 paesi hanno aderito al progetto, con l’idea di promuovere l’interoperabilità, l’efficienza negli appalti e una migliore ricerca e sviluppo militare. Ci saranno fondi dell’Unione europea per promuovere la ricerca e la cooperazione, e ci saranno regolari e coordinate revisioni nazionali dei progressi.  

La coppia franco-tedesca di nuovo al cuore dell’Europa

La visita della Merkel coincide con il cinquantacinquesimo anniversario del trattato dell’Eliseo. Quest’ultimo stabilì relazioni amichevoli tra Francia e Germania a seguito della seconda guerra mondiale. Le camere francesi e tedesche hanno in programma una risoluzione per un nuovo trattato e il rafforzamento della cooperazione tra i due paesi. Ancora una volta, quindi, la coppia franco-tedesca si pone al centro del dibattito europeo. Il rapporto tra i due paesi, negli ultimi anni aveva infatti risentito del declino economico francese. 

“La Germania e la Francia possono e dovrebbero prendere l’iniziativa su molte questioni (legate all’Europa) e quindi capisco che la Francia stia aspettando di avere un nuovo governo”, ha detto Merkel. “In generale, non vedo assolutamente alcuna differenza: è un’Europa che deve avere una politica estera comune su questioni strategiche, un’Europa che deve creare le proprie politiche di sviluppo, un’Europa della difesa ed è un’Europa che deve essere economicamente forte “. 

La fine di un’era?

La conferenza stampa si è svolta in un’atmosfera diversa dai soliti summit. Negli ultimi dieci anni, Angela Merkel ha dominato la scena politica europea, spesso al vertice della piramide. Ieri, tuttavia, la cancelliera si è trovata in una posizione a lei inusuale. L’energico, giovane e sorridente Presidente francese, è sembrato perfettamente a suo agio nel suo nuovo ruolo di leader. La Germania, a lungo forza stabilizzatrice europea, è infatti priva di un governo dall’elezione inconcludente di settembre. La cancelliera è naturalmente vittima di questa situazione, non potendosi muovere senza un mandato ufficiale.

Mentre molti in Europa e negli Stati Uniti vogliono che la Germania assuma un ruolo di leadership più ambizioso, i tedeschi sono molto riluttanti, secondo un sondaggio della Kharber Foundation. Solo il 40% dei tedeschi afferma di dover assumere maggiori responsabilità per gli affari internazionali, quasi il 60% che l’Unione europea non è “sulla strada giusta”. Solo il 12% dei tedeschi considera la partnership franco-tedesca come cruciale per l’Unione europea, e il 54% si oppone alla proposta del signor Macron per un ministro delle finanze dell’eurozona. 

Macron spinge infatti verso una maggiore centralizzazione: più “Europa” e più solidarietà, sia in campo economico che in difesa. Ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di un tedesco forte e stabile governo per andare avanti “. Per la prima volta in 20 anni, la Francia è tornata al centro della scena con una visione chiara e proposte. Il presidente francese ha anche approfittato della situazione politica tedesca per occupare questo spazio, ma non è nel suo interesse rimanere da solo troppo a lungo, perché le sue parole per trasformarsi in azioni forti, hanno bisogno della Germania.