Non si ferma la caduta libera di Rocco Casalino, dopo l’audio riguardante i funzionari del Mef, spunta una registrazione risalente ai giorni della tragedia del Ponte Morandi. Casalino è vittima del sistema in cui vive e a cui si appoggia, tradito da quel Grande Fratello dell’informazione che, volenti o nolenti, imperversa ai nostri giorni. Da quella retorica della trasparenza, punto fermo della comunicazione “grillina” 

(Foto dal web)

“Basta, non mi stressate la vita. Io ho pure diritto a farmi magari un paio di giorni, che già mi è saltato Ferragosto, Santo Stefano, San Rocco, Santo Cristo. Mi chiamate come pazzi.”

Si rivolge ai giornalisti che cercalo di contattarlo con insistenza dopo il crollo del ponte in Liguria. Capita quando sei il portavoce del Presidente del Consiglio. Può succedere sei colui che “tiene in mano” la comunicazione 5Stelle, partito di maggioranza al Governo. Questo Rocco Casalino non lo comprende, d’altronde è ferragosto, niente può smuovere un italiano in quei giorni, chissà perchè quel ponte non ha aspettato Settembre per crollare. 

Il portavoce di Palazzo Chigi chiede scusa: “non volevo offendere le vittime di Genova”. Questo nessuno in buona fede lo può mettere in dubbio. Rimane però il problema, un “guru” dell’informazione dovrebbe essere cosciente dell’ambiente in cui vive, un ambiente che vive e si nutre di parole. Se un vigile urbano genovese in quei giorni avesse proferito parole simili (cosa alquanto improbabile) dopo essere stato richiamato dalle ferie a rapporto per l’emergenza, nessuno avrebbe potuto recriminargli niente. Sicuramente sarebbe stato sgradevole, ma niente di più. Se si ricopre la carica di Portavoce del Premier non esiste giustificazione, in sostanza la cosa grave non sarebbe la mancanza di rispetto per Genova, bensì la totale inadempienza ai suoi doveri.

La “vicenda Casalino” apre una crepa tra Salvini e i 5stelle, il Leader leghista commenta la vicenda cosi: “non mi fate parlare di altri problemi”. I due audio dell’ex “inquilino della casa” in rapida successione metterebbero al muro molti politici. Non i 5Stelle, Toninelli non commenta “audio rubati”, Conte non ne sapeva nulla e la base grillina si scaglia contro i giornali. I giornali colpevoli di aver fatto il loro lavoro con zelo sulla tragedia di Genova, una colpa che sicuramente non si può imputare a Casalino.