InfoNerd ha intervistato in esclusiva Ivo De Palma, storico doppiatore italiano che ha donato la voce a Pegasus ne “I Cavalieri dello Zodiaco”.
A volte i sogni diventano realtà. Quante volte, nelle nostre vite, abbiamo ricevuto risposte negative alla frase iniziale di questo meraviglioso viaggio? Ebbene, InfoNerd può asserire con forza che, combattendo con ferrea volontà, i desideri si realizzano. In parte o nella loro totalità. A noi è successo proprio negli ultimi giorni, sapete? Ora vi spieghiamo meglio!
Ivo De Palma e “I Cavalieri dello Zodiaco”
Chiunque (lo speriamo ardentemente) conosce i famosissimi “Cavalieri dello Zodiaco” e le loro avventure mitologiche in giro per il mondo. Un solo obiettivo spinge questi guerrieri adornati da armature scintillanti: preservare la vita di Lady Isabel (Saori), l’importantissima Dea Athena. L’anime è bellissimo e narra tematiche davvero interessanti: basato su varie mitologie (greco/romana e norrena su tutte), tocca argomenti riconducibili all’immortale Divina Commedia dantesca nella serie chiamata “Hades“.
Il protettore più devoto alla Dea della Giustizia è certamente Pegasus, Seiya nella versione originale. È il cavaliere più famoso dell’intero anime: acquisisce il settimo senso per primo nella leggendaria scalata alle dodici Case dello Zodiaco, indossa l’armatura d’oro del Sagittario (Sagitter) con frequenza fino ad ereditarla definitivamente e risulta spesso l’ultimo, incrollabile baluardo a difesa della preziosa fanciulla.
Non fatevi ingannare dall’accattivante trama: a rendere iconici “I Cavalieri dello Zodiaco“, ci ha pensato anche il meraviglioso doppiaggio dei nostri professionisti. Il linguaggio estremamente adulto, quasi aulico, è riuscito a caratterizzare l’opera imprimendo un marchio difficilmente riproducibile. Siamo davanti ad un capolavoro, parliamoci chiaro. E se noi di InfoNerd avessimo intervistato il doppiatore italiano di Pegasus? Sì, l’abbiamo fatto! Ecco cosa ci ha raccontato in esclusiva Ivo De Palma,colui che ha cresciuto generazioni e generazioni al grido: “Fulmine di Pegasus!!“
Ivo De Palma: “Mi considero un attore vocale!”
Dopo una doverosa presentazione, eccoci giunti al piatto forte dell’articolo: l’intervista al maestro Ivo De Palma. Ecco cosa chi ha raccontato…
Ciao Ivo, grazie del tuo tempo! Partiamo da lontano: da dove nasce il tuo lavoro di doppiatore? Hai iniziato in radio, quando hai scoperto la vocazione per il doppiaggio e come ti sei approcciato a questa realtà?
“La vocazione per il doppiaggio è nata proprio successivamente alle mie prime esperienze radiofoniche, quando approfondire l’utilizzo della voce al microfono mi fece scoprire tutto l’universo comunicativo e artistico che la voce rappresenta. Mi considero attualmente un attore vocale, con particolare attenzione per il sincrono labiale”.
Hai prestato la tua voce a Pegasus ne “I Cavalieri dello Zodiaco”. L’anime è passato alla storia anche per il suo doppiaggio forbito, un capolavoro per il sottoscritto. Avete incontrato difficoltà nel renderlo fruibile ad un pubblico più giovane? Avete mai avuto dei dubbi sui testi da doppiare?
“Nessuna difficoltà, ma anche, da parte del direttore di doppiaggio di allora, il compianto Enrico Carabelli, nessuna remora in tal senso. ‘Se i bimbi non capiscono – soleva dire – chiedano ai genitori, e se i genitori non sanno, si mettano a studiare!’. Del resto i bimbi già imparavano parole nuove da fumetti popolari come Topolino, a torto considerato lettura da ignoranti sfaccendati. Dubbi sui testi in italiano non ne abbiamo mai avuti. Al limite potevamo averne sugli script originali, allora lacunosi e comunque redatti in una lingua ancora poco nota ai dialoghisti, per i tempi. Ma in qualche modo, poi, si doveva risolvere in italiano”.
Come ci si sente ad essere il cocco della Dea Athena? Quali emozioni ti ha regalato Pegasus?
“Beh, diciamo che il “cocco” riesce a farsi benvolere, essendo direttamente coinvolto in molteplici salvataggi di una dea particolarmente incline a mettersi nei guai. Nel recente film in CGI, ‘La Leggenda del Grande Tempio’, la salva per ben due volte in 20 minuti di inizio film. E’ chiaro che quando lei lo resuscita più avanti, dopo il mortale scontro con la versione femminile di Scorpio, gli rende ampiamente il favore”.
Ivo De Palma: “Il doppiaggio necessita di calma!”
Cosa pensi dei doppiaggi di oggi? Esistono differenze sostanziali tra passato e presente? Secondo te, quali sorprese riserverà il futuro al doppiatore?
“E’ un mercato in movimento, con tutto ciò che significa, nel bene e nel male, in un mondo ormai globalizzato. Ma resta valido l’antico adagio: la gattina frettolosa fece i micini ciechi. Qualsiasi lavoro artigianale, incluso il doppiaggio, necessiterebbe di calma e tempo per poter essere rifinito e raffinato come si deve, e come mediamente era un tempo”.
Pegasus resterà iconico per sempre ma, nella tua lunga carriera, hai doppiato altri personaggi: Mahoney in “Scuola di Polizia”, Mirko in “Kiss Me Licia”, il Maestro Gai in “Naruto”, il Conte di Cagliostro in “Lupin” e molti altri. Una voce, tanti volti. Quanto è difficile calarsi in profili così diversi?
“Quando si viene scelti per un ruolo, ciò avviene sulla base di caratteristiche vocali particolarmente indicate per quella tipologia di personaggio. Quindi se la distribuzione vocale è fatta bene, siamo già a metà dell’opera perché basta aprire bocca e il personaggio è già ben delineato, consentendo a doppiatore e direttore di concentrarsi sulle bellurie, cioè sulle sfumature più raffinate”.
Nel 2008 sei tornato ad interpretare Pegasus in “Hades” e sei divenuto direttore del doppiaggio: quanto è stato difficile gestire una pressione così grande? I fans attendevano con trepidazione…
“Oltre a riprendere in mano il mio personaggio, ereditai direzione del doppiaggio e adattamento dei dialoghi. Diciamo che mi divertii un po’ meno che in passato, quando non avevo altra responsabilità che dar voce a Pegasus. La direzione è molto gratificante, in modo molto diverso dal solo impegnarsi come voce italiana di uno dei personaggi. Ma comporta qualche grattacapo in più”.
Ivo De Palma: “La Marvel…”
“Avrei tanto voluto doppiarlo io!” Esiste un personaggio che ti ha fatto pensare questa frase?
“In genere non rispondo, per evitare l’effetto “Vorrei ma non posso”. Diciamo che un dignitoso provino, che poi vincerebbe un altro, su uno dei millemila personaggi Marvel potrei anche sostenerlo”.
A quale dei personaggi doppiati sei più legato? Perché?
“Oltre a Pegasus, per mille motivi abbastanza evidenti, anche quel meraviglioso antieroe di Kambei Shimada in Samurai 7. Malinconico, realistico (ne ha date ma ne ha anche prese), e realista (c’è il codice dei samurai, ma poi c’è anche la vita vissuta, che ogni tanto si prende il proprio spazio)”.
Che rapporto hai con i fans?
“Direi ottimo, considerato che sono uno dei primi ad aver aperto un dialogo col pubblico, ben prima che si potesse fare passerella su mille social, o incontrare personalmente i fan alle numerose fiere cui sono invitato”.
Ringraziandoti per il tempo che ci hai gentilmente concesso, ti faccio un’ultima domanda: cosa bolle in pentola nel tuo prossimo futuro? Quali consigli daresti ai giovani che si approcciano al ruolo di doppiatore?
“Sui progetti più importanti c’è la segretezza, quindi vedremo. Il consiglio è prepararsi bene (dizione e recitazione, possibilmente con esperienze sceniche continuative o almeno saltuarie), e darsi una scadenza (ognuno sa la propria rispetto alla propria vita) all’interno della quale impegnarsi al massimo per entrare nel giro. Grazie a voi e ci si ribecca dal vivo alle fiere!”
Grazie ancora, maestro. Un caloroso e scintillante “Fulimine di Pegasus” a tutti gli amanti de “I Cavalieri dello Zodiaco” ed ai lettori di Metropolitan Magazine Italia, sezione InfoNerd!
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