Quando si pensa a Janis Joplin sicuramente la si visualizza molto facilmente su un palcoscenico, con i suoi capelli crespi, gli occhiali a cerchio e i movimenti spasmodici a ritmo di blues.

E’ anche possibile che qualche mente condizionata faccia ricadere l’attenzione solo sulla grave dipendenza dall’alcool e droga, che successivamente causò la sua morte. Cosi però, si andrebbe a dimenticare il suo impatto cruciale nella musica degli anni 60’. Dove interpretò la parte della prima vera cantante rock della storia.

Ma come dietro il suo animo ribelle che la rese leggenda, riusciva a nascondersi una ragazza vulnerabile? E perché non riuscì a tenere testa al proprio successo?

Janis Joplin nel servizio fotografico per Pearl Photo Credit: Web

Sono già passati 50 anni dalla morte di Joplin.

Tuttavia la sua incontestabile storia continua ad accompagnarci. Quella di una giovane ragazza del Texas, scappata da una vita sicura che solo una famiglia borghese poteva offrirgli, sia riuscita a raggiungere la fama. Abbracciando così le ideologie hippie che sempre aveva nascosto dentro di sé.

Per averne conferma basta gettare un’occhiata al suo account Instagram ufficiale, che conta oggi più di 370 mila follower, e migliaia di like dai fan.

Secondo Janis infatti, girava tutto intorno a quello: Le emozioni. Lo spiegò in un’intervista nello show di Dick Cavett, dove espresse la necessità di dover esprimere tutto quello che provava durante i live. Voleva far uscire fuori i suoi sentimenti senza mai restare in superficie e rivedendo le sue performance possiamo dire che lo fece.

Dietro quella sincerità e passione per l’arte, molti dei suoi amici e colleghi più stretti videro qualcos’altro. Un animo molto più vulnerabile e torturato di quello che Janis voleva mostrare, che la perseguitò nella vita di tutti i giorni.

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L’infanzia di Joplin

Durante le superiori Janis fu più volte presa di mira. Sia per il suo aspetto fisico, sia per i principi di uguaglianza e il rispetto verso il diverso che manifestava. Gli atti di bullismo la seguirono anche all’università, fu eletta infatti ‘‘Uomo più brutto del campus’’. Tutti questi episodi andarono a distruggergli l’autostima e la portarono a dipendere dall’alcool.

Decise di abbandonare il nucleo familiare e l’ambiente universitario, per attraversare l’America in autostop, spinta dai racconti del noto scrittore di viaggio Jack Kerouac. Nelle lettere che indirizzava ai genitori si scusava spesso per le sue scelte. Non si sentiva parte della famiglia, che avrebbe desiderato per lei una vita più stabile.

Tentò più tardi di seguire nuovamente degli studi accademici, all’università del Texas.Il richiamo verso il palcoscenico però era troppo forte. Nel 1963 si rimise quindi in viaggio, per attraversare Venice Beach fino ad arrivare a San Francisco. Li si esibì in locali folk e blues, dove migliorò la sua presenza scenica.

Quando successivamente tornò in Texas nel 1966, ricevette una chiamata dall’impresario Chet Helms. Gli chiese di tornare a San Francisco per formare un gruppo con alcuni musicisti bisognosi di una cantante. Sarà la nascita dei Big Brother and the Holding Band, e dell’inizio della carriera di Janis.

Li ricordiamo sopratutto nella leggendaria performance del 1967 al Monterrey Pop Festival, dove lasciarono il pubblico stupefatto. Janis interpretò molte canzoni quella sera, tra cui “Ball and Chain” (un classico rhythm-and-blues dei Big Mama Thornton). 

Il primo album dei Big Brother’s con l’etichetta della Columbia uscì nel 1968 intitolato Cheap Thrills (contenente il singolo  “Piece of My Heart”). Scalò la classifica in poche settimane, raggiungendo il primo posto. 

Nonostante il successo del gruppo, Joplin lascerà definitivamente la band a 25 anni, firmando un contratto con la Columbia Records. Formò allora un’altro gruppo: i The Kozmic Blues Band. Con loro scalò di nuovo la classifica assicurandosi il quinto posto nel 1969 con I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama. 

Janis Joplin e i The Kozmic Blues Band si esibirono anche a Woodstock, festival di cui Joplin diventerà un’importante simbolo. Al suo fianco, suonarono artisti come Jimi Hendrix, gli Who e i Santana. La band si lasciò poco dopo l’esibizione, e da quel momento Janis cominciò a fare uso di eroina regolarmente.

Nel 1970 Joplin e il suo nuovo gruppo, i The Full Tilt Boogie Band, erano nel mezzo delle registrazioni per il nuovo album. Anche per questo la notizia della sua morte fu una sorpresa per tutti. Joplin fu ritrovata dal suo manager il 4 ottobre del 1970, a Hollywood California, nella sua stanza d’hotel.

Si aggiunse cosi alla leggenda degli artisti scomparsi all’età di 27 anni per cause legate all’uso di droghe e alcool. (Tra cui Amy Winehouse e Jim Morrison)

Nel 2015 realizzarono un documentario in suo onore Little Girl Blue (2015). E nel 1995 fu inclusa nella Rock and Roll Hall of Fame. Nel 2005 invece, ricevette un Grammy Award per i suoi numerosi successi.

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Dopo aver analizzato la sua storia più da vicino, invece che con piccoli accessori o tratti di carattere, vogliamo ricordare Joplin con un’approccio più profondo. 

Le sue parole ci possono ancora insegnare tanto.

‘‘Non comprometterti sei tutto ciò che hai’’ (Janis joplin)

Ci ricorda quanto è importante rimanere fedele alla propria persona. Soprattutto oggi, dove si cerca così ferocemente di far entrare ogni scelta o comportamento in qualche categoria specifica. Lei ci ricorda di rimanere noi stessi, nonostante le critiche.

Janis era un’inebriante forza della natura, sfortunatamente piena di malinconia e in continua battaglia. Dopotutto, non si poteva cantare in quel modo ed essere soddisfatti delle leggi da seguire che si ritrovò nell’era post guerra. Paletti racchiusi nel nucleo familiare e nelle università. Ma anche nell’immagine di artista femminile obbligatoriamente attraente, con cui veniva comparata ogni giorno e nella quale non si rispecchiava.

Janis desiderava solo fare musica. Era l’unico modo che aveva per esprimere quello che sentiva, facendo ‘‘l’amore con 25 mila persone’’ come osava dire un tempo. Per poi tornare a casa sola. 

Joplin scomparve troppo presto, lasciandoci il dubbio su cosa avrebbe potuto compiere, e fin dove sarebbe potuta arrivare. 

Tuttavia un’ultima frase di Joplin che condivideremo dice:

‘‘Puoi distruggere il tuo presente preoccupandoti del domani’’ (Janis joplin)

Ci ricorda di vivere serenamente le cose che ci accadono giornalmente, perché non sappiamo cosa il domani ci riserva.