La nuova serie, in onda da oggi su Sky Atlantic, è tratta da un libro-inchiesta dello scrittore e giornalista napoletano, Roberto Saviano. ZeroZeroZero vuole raccontare di come l’economia legale si basi su quella illegale e sul traffico di stupefacenti, specialmente di cocaina

ZeroZeroZero, tutt’altro che narcos

Non si tratta, come si potrebbe pensare inizialmente, di una versione nostrana di Narcos, la serie tv che narra delle vicende di Pablo Escobar e compagni. Lo stesso regista, Stefano Sollima, già autore di Gomorra e di Soldado, nonché regista italiano più celebre negli Stati Uniti per quanto riguarda l’action, ha affermato

“Non si tratta di un nuovo Narcos, ZeroZeroZero è molto diverso, non parliamo di narcotrafficanti, parliamo di come l’economia legale si regge su quella illegale. Ci interessava capire quanto questi traffici abbiano un impatto sulla realtà sociale e riflettere sul nostro mondo e su quanta ipocrisia ci sia dietro la lotta al narcotraffico. Concettualmente più che a Narcos la serie si avvicina a Traffic.”

ZeroZeroZero: la serie tv tratta dal libro di Roberto Saviano va in onda
Immagine dal web
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I protagonisti della serie sono un clan della ‘Ndrangheta, una famiglia americana e i cartelli messicani. La serie si svolge intorno al mercato della cocaina e parla di come questo vada ad intaccare ogni possibile elemento della società. La cocaina viene paragonata solamente al petrolio per potenza di mercato e denaro che viene messo in circolazione.

Leonardo Fasoli, sceneggiatore della serie tratta dal libro-inchiesta di Saviano, ha ammesso:

“Ci sono voluti quasi quattro anni per portare a termine la serie, abbiamo ascoltato poliziotti, giornalisti, sociologi, operatori sociali e capitani di navi.”

La serie prende il via dall’opera del giornalista Saviano ma poi andrà sviluppandosi in maniera approfondita sui personaggi che sono coinvolti nel mercato di cocaina che dal Messico arriva in Calabria passando per Stati Uniti, Marocco e Senegal. I registi sono, oltre lo stesso Sollima, Janus Metz, regista di Borg McEnroe con Shia LaBeouf, ed infine Pablo Trapero, regista di Il clan, vincitore del leone d’argento alla regia nella 72esima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

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