S“L’avvocato del diavolo” è un cult di Taylor Hackford con Keanu Reeves, un monumentale Al Pacino ed una giovanissima Charlize Theron. Stiamo parlando di un film che ha incassato oltre 152 milioni di dollari in tutto il mondo, costandone meno della metà. Un film che ha segnato per sempre l’immaginario collettivo.

I segreti del film L’avvocato del Diavolo

L’avvocato del diavolo” doveva essere inizialmente diretto da Joel Schumacker poi venne successivamente affidato a Taylor Hackford. Per Il ruolo di Kevin Lomax si pensò a diversi attori, come John Cusack e Edward Norton. Poi si optò per la scelta di Keanu Reeves. Hackford inoltre dovette proporre ben 6 volte il ruolo di John Milton ad Al Pacino che aveva più volte rifiutato sostenendo la presenza di troppi effetti speciali nel film ed aveva accettato solo dopo alcune correzioni della sceneggiatura da parte del regista. Infine problemi ci furono anche con Charlize Theron restia a girare scene di nudo, motivo per cui aveva già rifiutato due anni prima di lavorare nel film “Shogirls” di Paul Verhoeven.

Il trailer del film

Le vanità dell’uomo

Le vanità dell’uomo, il male e libero arbitrio sono i temi al centro del film “L’avvocato del diavolo” in cui il giovane avvocato Kevin Lomax viene assunto dal potente John Milton che si rivelerà poi essere Satana in persona, pronto a conquistare il mondo corrotto dalla perdizione del ventesimo secolo. Proprio a causa della sua vanità Lomax finisce nelle grinfie del male di cui deve riuscire a liberarsi scegliendo attraverso il libero arbitrio che ogni uomo possiede.

Una clip del film

I riferimenti letterari

Non mancano riferimenti letterari all’interno del film. La sceneggiatura de “l’avvocato del diavolo” è tratta dall’omonimo romanzo di Andrew Neiderman. Il personaggio di John Milton richiama quello dell’omonimo poeta del 600’ di cui è citato il famoso poema “Paradiso perduto” sulla caduta dell’uomo a causa del peccato originale e la sua cacciata dall’Eden. Vengono citate anche opere minori di Milton come si evince dalla famosa frase “meglio regnare all’Inferno che servire in Paradiso“. Infine vengono citati anche gli ardenti gironi concentrici della Divina Commedia di Dante Alighieri.