Daniele Rugani è il primo calciatore di Serie A ad essere risultato positivo al coronavirus. Sebbene asintomatico, il difensore toscano dovrà essere sottoposto ora a tutte le misure preventive del caso.
Daniele Rugani primo caso di coronavirus in Serie A
Daniele Rugani è il primo calciatore di Serie A ad essere risultato positivo al coronavirus. Ne dà notizia la Juventus, società che detiene il cartellino del ragazzo, con un comunicato urgente apparso sul sito ufficiale del club:
“Il calciatore Daniele Rugani è risultato positivo al Coronavirus-COVID-19 ed è attualmente asintomatico.“
Si materializza quindi il primo caso di contagio del massimo campionato di calcio. Un’ipotesi paventata dai vertici del calcio nostrano nei giorni scorsi e che ha condotto, alla fine, alla sospensione di tutte le manifestazioni sportive su territorio nazionale fino al prossimo 3 aprile. Le squadre, però, sono state costrette a proseguire i propri programmi di allenamento in quanto il Uefa non ha sospeso le principali competizioni europee, costringendo i club di alta fascia a restare focalizzati sugli impegni delle prossime settimane. Come specificato nel comunicato, Rugani è asintomatico, ma la Juventus sarà comunque costretta a:
“attivare in queste ore tutte le procedure di isolamento previste dalla normativa, compreso il censimento di quanti hanno avuto contatti con lui.”
Rugani il secondo calciatore professionista colpito da Covid-19
Daniele Rugani non è il primo calciatore professionista a cadere vittima del virus. Come vi avevamo raccontato oggi, Timo Hubers, difensore dell’Hannover (seconda serie tedesca), è risultato positivo al virus costringendo la società teutonica ad una stretta di controlli su tutti i membri dell’organico.
Ma il calcio non si ferma
“The show must go on” si suol dire in questi casi. Neanche i primi casi accertati di infezione hanno persuaso il Uefa che sarebbe forse più sensato e rispettoso fermare il calcio giocato. Lo spettacolo (se tale lo si può definire) di Champions ed Europa League continua ad andare avanti nel silenzio surreale di stadi spettrali: quali ripercussioni avrà sul nostro movimento una notizia simile? Il Uefa si prenderà del tempo per riflettere e comprendere che la salute e la sicurezza degli atleti è fattore prioritario in questo momento?