Il mondo dello spettacolo si divide in due categorie. Ci sono i sovraesposti e i sottoesposti. I sovraesposti sono caratterizzati da un’alta frequenza di notizie a loro carico anche se impegnati in niente. I sottoesposti si espongono solamente e rigorosamente a lavoro avvenuto. Mai prima. Della seconda categoria è Alejandro G. Inarritu.
Alejandro G. Inarritu torna a girare dopo cinque anni.
Dopo “The Revenant” il regista messicano si era dedicato all’arte contemporaneo-concettuale attraverso l’opera “Carne y arena” sul tema dell’immigrazione, un cortometraggioin realtà virtuale che nel 2018 gli è valso l’ Oscar Special Achievement Award. Ma, citando Nanni Moretti, non si dedicava a un film “vero” da cinque anni ed è snervante per chi il cinema lo desidera. Prima di sto maledetto Covid-19 però voci e indizi circolavano sul suo probabile ritorno.
I sopralluoghi in Messico
Alejandro J. Inarritu è stato avvistato a Città del Messico e precisamente al castello di Chacultepec insieme al fedele direttore della fotografia di Denis Villeneuve, Bradford Young, autore della fotografia del bellissimo “Arrival”. I due erano impegnati in sopralluoghi per un film pare ambientato negli anni 90′ di carattere politico. Dopo “Amores perros” il regista messicano torna a girare nel suo caldissimo paese natale dopo la gelata Columbia Brittanica con Leonardo Di Caprio e Tom Hardy.
Dopo il doppio oscar per “Birdman” e “The Revenant” e soprattutto dopo la snervante attesa, le aspettative sono seleniche per un regista sempre pronto a stravolgere e a stravolgersi, autore di enorme peso del cinema mondiale. Restate a casa.
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Il cinema di Metropolitan