L’appello della bambina ai carabinieri

Continua, nel silenzio, l’emergenza alimentare in Italia. Questa volta la voce di questo straziante dramma nel dramma è fina e innocente: quella di un bambino.

Siamo a Compagnia di Vergato, nel Bolognese, e ieri mattina a chiamare la Centrale Operativa dei Carabinieri è stata una 12enne.

“Abbiamo fame, mio padre non lavora più e il frigorifero è vuoto, aiutateci vi prego!”

Photo Credits: www.ilrestodelcarlino.it

Esordisce così, al telefono, la giovane bambina lasciando di sasso i suoi interlocutori.
Poche parole che mettono a nudo una straziante realtà che riguarda non solo alcune famiglie in Italia ma tutti noi indistintamente.

Dopo averla tranquillizzata, gli operatori si sono prontamente accertati della veridicità della situazione descritta e con estrema rapidità si sono attivati consegnando presso la loro abitazione una scorta di generi alimentari.

La bambina, di origine straniera, vive con i suoi genitori e il fratellino. Il padre, unica fonte di reddito, a causa dell’emergenza Corovanirus ha da poco perso il suo lavoro non potendo così affrontare, con estrema difficoltà ed umiliazione, semplici spese come quella per il latte e per il pane.

Allarmata e angosciata nel vedere la sua famiglia in estrema difficoltà la bambina non si è persa d’animo e, senza indugio, ha contattato di sua iniziativa il 112. La famiglia, commossa per l’accaduto, ha timidamente ringraziato gli operatori per essere accorsi in loro aiuto i quali, dal canto loro, hanno tenuto a ricordare che

“Il numero unico di emergenza 112 è gratuito e a disposizione a qualsiasi ora del giorno e della notte per raccogliere richieste di aiuto

La voce del silenzio

Storia a (momentaneo) lieto fine, questa, che mette in luce un’altra sfacciata verità: la vergogna nel chiedere aiuto che provano molte persone in difficoltà.

Mentre i bambini ci confermano, giorno dopo giorno, come la sincerità sia una loro virtù (quasi) esclusiva decisamente diverso è il discorso per il mondo dei grandi dove, troppo spesso, si fatica a chiedere aiuto per il timore del giudizio da parte di una società che ci impone di essere sempre più brillanti e perfetti.

Problematica, questa, già denunciata dal noto cantautore Fabrizio De André il quale, nei suoi celebri versi, ci ricorda:

“Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame”

Perché, senza dubbio, l’umiliazione è un appetito che nessuna indigestione di solidarietà può saziare e “per quanto possiamo ritenercene assolti siamo per sempre tutti coinvolti”.