Nato il 18 febbraio 1940 Fabrizio De Andrè avrebbe compiuto oggi 81 anni. Stiamo parlando non solo di uno dei più famosi cantautori della musica italiana ma anche di un grande poeta del 900’, i cui testi sono stati inseriti in varie antologie scolastiche di letteratura a partire già a partire dagli anni 70’. De Andrè, insieme ad altri grandi nomi come Bruno Lauzi e Gino Paoli, è uno degli esponenti della cosiddetta scuola ligure che cambiò per sempre la storia musicale italiana.
La straordinaria carriera artistica di Fabrizio De Andrè
Fabrizio De Andrè ha venduto ben 65 milioni dischi realizzando pezzi storici come “Bocca di rosa”, “Don Raffaè” e “Il pescatore”, contribuendo alla valorizzazione del dialetto ligure e cimentandosi con successo con altri dialetti come il gallurese e il napoletano. È stato il musicista che ha avuto più riconoscimenti dal Club Tenco con 6 targhe e un premio. Ha collaborato con grandi artisti italiani come Mina, Mauro Pagani, Francesco De Gregori e la PFM con cui ha realizzato uno storico concerto il 3 gennaio 1979 che è stato riproposto in un documentario di Walter Veltroni in questi giorni nelle sale.
Il 18 febbraio nella storia
Il 18 febbraio entra per la prima volta nelle cronache storiche nel 1861. Quel giorno Vittorio Emanuele II convoca il primo parlamento del Regno d’Italia. 24 anni dopo, il 18 febbraio 1885 viene pubblicato in USA il famoso romanzo per ragazzi “Le avventure di Huckleberry Finn” di Mark Twain. Andiamo al 18 febbraio 1911 quando in India viene effettuato da Henri Pequet il primo trasporto di posta aerea. Una data importante per la cultura italiana è il 18 febbraio 1925. Quel giorno Giovanni Treccani fonda l’Istituto della Enciclopedia Italiana che pubblicherà l’”Enciclopedia italiana”, la prima grande enciclopedia del nostro paese.
Dagli anni 20’ agli anni 70’
Una data storica per il cinema mondiale è il 18 febbraio 1929. Quel giorno infatti vengono annunciati i primi premi Oscar che saranno consegnati il 16 maggio dello stesso anno. 14 anni dopo, il 18 febbraio 1943, i nazisti arrestano gli studenti tedeschi che fanno parte del movimento antinazista non violento denominato “La Rosa Bianca”. Saranno tutti condannati e giustiziati. 10 anni dopo, il 18 febbraio 1953, viene ufficialmente aperto il mercato europeo del carbone. Andiamo ora ad una data importante come il 18 febbraio 1972, quando la Corte Suprema della California annulla la pena di morte trasformando la pena di tutti i condannati a morte californiani dell’epoca in ergastolo.
Il 18 febbraio ai giorni nostri
Il 18 febbraio 1984 viene firmato lo storico Accordo di Villa Madama tra l’Italia e il Vaticano. 19 anni dopo, il 18 febbraio 2003, un pazzo brucia un vagone della metropolitana di Seul uccidendo 150 persone. Un anno dopo circa 300 persone, tra cui 200 soccorritori, muoiono nell’esplosione di un treno in Iran che trasportava zolfo, petrolio e fertilizzante.
La grande vittoria della giustizia italiana
Il 18 febbraio è il giorno che rappresenta una duplice grande vittoria dello stato italiano contro la ‘ndrangheta calabrese perché in quel giorno del 2004 viene arrestato il numero uno dei clan calabresi Giuseppe Morabito e successivamente nello stesso giorno ma del 2008 il suo successore Pasquale Condello.
Nati oggi
Ricordiamo il famoso chimico e fisico Alessandro Volta, il grande imprenditore Enzo Ferrari, lo storico leader dei Nomadi Augusto Daolio e il grande regista Milos Forman. Oggi è anche il compleanno del mitico John Travolta che compie 66 anni. Facciamo gli auguri a Roberto Baggio ed Alessandra Mastronardi che rivediamo nella serie “I Medici”.
Morti oggi
Ricordiamo il fautore della riforma protestante Martin Lutero e il grande artista Michelangelo Buonarroti. Il 18 febbraio 1963 se ne andava a causa di una tubercolosi Beppe Fenoglio, autore del famoso romanzo “Il partigiano Johnny”.
Ricordate che…
Concludiamo la nostra rubrica ricordandovi che il 18 febbraio 2018, a causa dello schianto di un Atr 72 in Iran, muoiono 65 persone.
Un saluto finale
Vi lasciamo sulle note di “In un giorno qualunque” di Marco Mengoni, una canzone tratta dal suo album “Re matto”, primo in classifica il 18 febbraio del 2010.