Anche dopo l’esperienza del mondiale in Francia, Elena Linari sta confermando tutto il suo talento e potenziale. Attualmente la forte giocatrice oltre ad essere difensore nelle fila dell’Atletico Madrid, è il perno della nazionale italiana di Milena Bertolini. L’azzurra è considerata uno dei simboli del calcio femminile italiano ecco il perché.

La carriera di Elena Linari

Elena Linari giocatrice dell’Atletico Madrid feminino e della Nazionale italiana, soprannominata “the wall” per le sue doti fisiche e tecniche, nasce a Fiesole il 15 aprile del 1994. Dopo avere conseguito la Maturità presso il Liceo Scientifico Bilingue, si iscrive alla facoltà di Scienze Motorie dell’ateneo di Firenze. Elena che fin da bambina ha avuto la passione per il calcio, muove i suoi primi passi come giocatrice nella squadra maschile dell’Atletico Castello e successivamente in quella della Desolati.

Per cinque stagioni dal 2008/2009 al 2012/2013 veste la maglia del Firenze, con la cui squadra primavera vince il campionato italiano. Nel 2013 si trasferisce al Brescia, dove in due anni contribuisce alla vittoria di un campionato di serie A, una Coppa Italia e due Supercoppe Italiane. Fa rientro a Firenze nel 2016, dove gioca nella Fiorentina Women’s, per poi passare nel 2018 in Spagna nelle fila dell’Atletico Madrid feminino, con cui ha già vinto un campionato della Liga.

La nazionale: dalle giovanili alla “squadra maggiore”

Fin qui la carriera di Elena Linari a livello di club, ma il suo nome è legato anche all’indossare la maglia della Nazionale italiana, seguendone i vari livelli. Infatti il 16 ottobre 2009 esordisce con l’under 17 nella partita che le azzurre disputano contro le Isole Faer-Oer, per le qualificazioni all’europeo di categoria. Fa parte anche dell’under 19, con la quale colleziona sedici presenze, e dell’under 20, con la quale il 19 agosto 2012 segna la rete del momentaneo vantaggio azzurro contro le pari età del Brasile nella fase a gironi del mondiale giocato in Giappone.

Meno di un anno dopo, esattamente il 31 ottobre 2013 Elena Linari fa il suo esordio in Nazionale maggiore, sotto la guida dell’allora commissario tecnico Antonio Cabrini. Cambia la guida tecnica dell’Italia, affidata a Milena Bertolini, ma il difensore continua a rimanere nel giro della Nazionale. Proprio sotto la guida tecnica di Milena Bertolini vi è la definitiva e meritata affermazione di Elena in nazionale, con la quale disputa un ottimo mondiale, quello svoltosi in Francia la scorsa estate, giocando da titolare tutte e cinque le partite.

Le caratteristiche tecniche

Calcisticamente la Linari ricopre il ruolo di difensore centrale, rispecchiandone magistralmente le caratteristiche, ovvero marcare la punta centrale avversaria, raddoppiare nel pressing e vista la sua abilità di testa è anche utile sulle palle inattive offensive. Oltre a neutralizzare gli attacchi degli avversari, Elena Linari ha dimostrato non solo di sapersi coordinare con le compagne di reparto, per sfruttare la tattica del fuorigioco, ma anche di sapere dare una solida e molto spesso proficua impostazione all’azione di manovra con il centrocampo, sganciandosi e rendendosi pericolosa in fase offensiva.

Si può affermare, che Elena Linari sia un difensore con il “vizio” del goal. Tra questi, rimangono impressi nella memoria dei tifosi, quelli messi a segno con la maglia azzurra l’8 novembre 2019 a Benevento contro la Georgia, nella partita valida per le qualificazioni all’europeo in Inghilterra, inizialmente in programma nel 2021, ma successivamente a causa del diffondersi del Covid-19, rinviato di un anno. L’altro sigillo è la rete segnata contro il Portogallo, nel recente torneo dell’Algarve Cup il 07 marzo.

Perché Elena Linari è un simbolo del calcio femminile

Elena Linari: una donna, una calciatrice diventata un simbolo, capace per un evento di riempire uno dei teatri più importanti della sua Firenze. Elena è una persona dai sani principi, che ama la vita, che tiene vivo il rapporto con i tifosi, che dà battaglia per quello in cui crede. Elena ha avuto il coraggio di dichiarare e fare capire quanto importante sia apprezzare il calcio, per quello che le giocatrici mostrano in campo e non interessarsi di e per quello che fanno fuori, cercando di demolire stereotipi e pregiudizi. Ha fatto del rispetto la sua bandiera.