Il volley italiano continua a vivere momenti di grande incertezza. Il Governo non ha ancora modificato i protocolli richiesti per gli sport di contatto, portando grande delusione nel mondo FIPAV. La federvolley ha allora proposto un nuovo protocollo per consentire il ritorno alle competizioni, ma manca l’ok delle autorità. Intanto, le Leghe non si perdono d’animo e guardano con ottimismo alla nuova stagione: scopriamo le date della ripartenza della pallavolo italiana.

Volley, prima le Supercoppe poi i campionati

La pallavolo italiana tornerà in campo con due grandi eventi in due sedi di grande prestigio. Ad interrompere il lungo digiuno dal volley saranno infatti le due Supercoppe. Quella maschile è in programma all’Arena di Verona il 25 settembre, mentre quella femminile il 6 settembre, probabilmente nella Piazza dei Signori di Vicenza. Il volley femminile sarà il primo a scendere in campo nel fine settimana del 29-30 agosto con il nuovo format “allargato” della Supercoppa. Grande incognita invece per quanto riguarda l’avvio di campionato, il cui calendario non è ancora stato definito dalla Lega. Le squadre maschili torneranno a saggiare l’agonismo con la Supercoppa, appunto, per poi ripartire con il campionato. La Superlega inizierà la stagione 2020/21 il 27 settembre, mentre le Serie A2 e A3 il 18 ottobre.

Il calendario completo della Superlega 2020/2021

pallone volley - Photo Credit: web
pallone volley – Photo Credit: web

Nuova stagione avvolta dai dubbi

Il susseguirsi di notizie sul ritorno della pallavolo italiana esalta appassionati e addetti ai lavori, “in astinenza” dopo tutti questi mesi di assenza. La preoccupazione però è ancora molta e ruota intorno alla mancata definizione di un protocollo più “leggero”. La pallavolo, come ormai ben noto, è stata inserita tra gli sport di contatto e al momento l’unico modo per tornare alle competizioni sarebbe attuare il protocollo della Serie A di calcio. Quel protocollo, molto rigido perché stilato quando l’Italia era nella prima fase di riapertura, è sostenibile (a livello economico) solo da pochi club italiani. Inoltre, una ripartenza a porte chiuse complicherebbe la situazione finanziaria già precaria delle società. In questo senso sono confortanti le parole di Vincenzo Spadafora nel post dello scorso venerdì (7 agosto).

Stamattina ho convocato il tavolo tecnico per la ripartenza dello Sport.
Sappiamo tutti quanto conti la presenza dei tifosi, sia in termini sociali che economici, per tutte le discipline e tutte le categorie. Così come è importante garantire l’attività motoria e sportiva nelle palestre scolastiche, per tutelare il diritto alla salute e al benessere dei più giovani e la ripartenza delle attività pomeridiane delle associazioni e delle società sportive.
[…]
Per questo stiamo lavorando al fine di prevedere, nella massima sicurezza e nel rigoroso rispetto di Linee guida e Protocolli specifici, l’apertura graduale degli eventi al pubblico, secondo formule simili a quelle previste al momento per gli eventi culturali.
All’inizio della prossima settimana verranno presentati al Comitato Tecnico Scientifico i Protocolli necessari e già nel prossimo Dpcm, inoltre, potrebbe trovare spazio la possibilità per i Presidenti delle Regioni di valutare la presenza di un numero contingentato di spettatori per singoli eventi.

Dall’1 settembre eventi con 200 tifosi al chiuso

L’idea è infatti quella di consentire, a partire dall’1 settembre 2020, la presenza di 1000 tifosi negli impianti sportivi all’aperto e 200 al chiuso. Questo ammesso che i posti siano prenotabili e vengano rispettate le norme di distanziamento sociale. Inoltre, come anticipato da Spadafora nel post, si starebbe pensando di dare la possibilità ai Governatori di Regione di scegliere se aumentare il numero massimo di tifosi nell’impianto. Si tratterebbe di un primo passo verso la normalità, sia dal punto di vista finanziario che dello spettacolo. La pallavolo senza tifosi non è la stessa e le società hanno bisogno del supporto anche economico degli appassionati.

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