25 agosto 1944, al via lo sfondamento della linea gotica. Parigi viene liberata dai nazisti. A Ravenna l’eccidio del ponte degli Allocchi

Sconfiggere i tedeschi, accerchiarli con una veloce ed efficace azione militare che parta dal Sud del paese. Risalire la penisola e poi raggiungere la Germania. Il 25 agosto del 1944 le truppe alleate partono con lo sfondamento della linea gotica orientale. La linea difensiva si estende da Massa Carrara a Pesaro. C’è anche la linea Gustav, che va da Roma a Napoli. Tutte e due resistono 5 mesi, ma la prima  rimane una delle battaglie più cruente di tutta la guerra.

25 agosto 1944 - Sfondamento della linea gotica - photo credits Associazione nazionale combattenti
25 agosto 1944 – Sfondamento della linea gotica – photo credits Associazione nazionale combattenti

La situazione in Italia dopo la caduta di Mussolini

Prima di addentrarsi nei dettagli facciamo una breve panoramica dell’evoluzione del secondo conflitto mondiale a partire dal 25 luglio, dopo la caduta di Benito Mussolini e la formazione, due giorni dopo, del governo provvisorio. Lo guida Pietro Badoglio che l’8 settembre 1943 firma l’armistizio con l’esercito degli alleati al seguito dei principali antagonisti del nazifascismo: Francia, Inghilterra e Stati Uniti.

La firma dell’armistizio, la fuga del Re e la Repubblica di Salò

Il re Vittorio Emanuele III si rifugia  a Brindisi, in un primo momento, poi a Salerno, mentre il duce riesce a scappare al Nord con l’aiuto di suoi complici e fonda la Repubblica di Salò, in Lombardia, che rimane in vigore fino all’8 giugno 1944. Ha portato in guerra un’Italia militarmente impreparata, ha appoggiato le mire espansionistiche di Adolf Hitler lanciandosi nella sfortunata avventura di conquista in Grecia.

25 agosto 1944 - sfondamento della linea gotica, la liberazione di Rimini - photo credits dal web
25 agosto 1944 – sfondamento della linea gotica, la liberazione di Rimini – photo credits dal web

Il fallimento dell’espansionismo italiano e l’operazione Barbarossa

Poi un altro tentativo in Libia ed Etiopia, dove gli italiani vengono messi al tappeto dagli inglesi. Dal novembre del 1942 al gennaio del ‘43 l’aggressività dei teutonici si scontra con una sorprendente forza difensiva dell’esercito russo. E’ il primo in grado di fermare l”avanzamento di Hitler che, dopo un’iniziale alleanza, decide di attaccare il Paese nel 1941, con l’Operazione Barbarossa.

La potenza dell’aviazione americana, il declino di Mussolini e l’armistizio del settembre 1943

Gli americani, invece, dopo l’attacco a Pearl Harbur reagiscono conquistando le isole dell’Oceano Pacifico. Le sorti del conflitto si sono ribaltate e l’esercito statunitense, dotato di una potente aviazione ricorre all’uso massiccio della tecnica del bombardamento a tappeto. Sembra poter garantire una azione bellica efficace e di breve durata, ma non sarà così.

 25 agosto 1944 - sfondamento della linea gotica, la battaglia di Gemmano - photo credits dal web
25 agosto 1944 – sfondamento della linea gotica, la battaglia di Gemmano – photo credits dal web

In Italia Mussolini ha perso consensi anche all’interno del partito e la popolazione civile, ridotta in pessime condizioni economiche e ormai sfibrata dal suo regime autoritario, lo detesta. La decisione del governo italiano di passare dalla parte degli angloamericani costa però all’Italia una dura reazione da parte dei tedeschi e della neonata Repubblica di Salò.

Il nazifascismo e le stragi di civili e soldati

Scoppia una guerra civile, in un contesto già durissimo, con esercito allo sbando e senza direttive. Mentre il governo provvisorio si assicura il controllo della parte sud del Paese, le regioni settentrionali, tra il settembre del 1943 e la primavera del 1945 subiscono ritorsioni e azioni punitive da parte dei fascisti rimasti fedeli a Mussolini e dai tedeschi che occupano i territori. Vengono uccise migliaia di soldati e civili.

La nascita dei Comitati di liberazione nazionale

Già dal giorno successivo alla firma dell’armistizio, in tutto il Paese si sono formati dei gruppi spontanei di combattenti, costituitisi formalmente a Roma come Comitati dl Liberazione nazionale. Grazie al concorso di uomini e partiti provenienti dalle più disparate correnti politiche, agiscono attraverso iniziative di contrasto al regime fascista. In seguito, diventando realtà sempre più strutturate, diventano il supporto alle truppe alleate,  contribuendo in modo decisivo alla Liberazione. Ne fanno parte Alcide De Gasperi (partito democrazia cristiana), Ugo La Malfa (partito d’azione), Pietro Nenni (partito socialista), Giorgio Amendola (partito comunista) Ivano Bonomi (partito democratico liberale), presidente del Comitato.

 25 agosto 1944 - sfondamento della linea gotica - photo credits dal web
25 agosto 1944 – sfondamento della linea gotica – photo credits dal web

Il contributo dei partigiani nelle sorti dell’Italia alla conferenza di Jalta

Sono i partigiani della Resistenza, presenti ormai in tutta Europa, dalla Francia alla Grecia, dal Belgio alla Jugoslavia, dall’Olanda alla Danimarca, per sconfiggere il nazifascismo che non si rassegna a cedere. Merito dei partigiani italiani se, ormai vicini alla fine della guerra, alla conferenza di Jalta, in Crimea, a cui partecipano Delano, Churchill e Stalin, nel febbraio del ‘45, l’Italia, pur considerata tra i responsabili della guerra,  a differenza della Germania e del Giappone, potrà scrivere da sé la propria Costituzione.  

Lo sbarco degli alleati in Sicilia

Gli alleati arrivati  in aiuto dell’Italia in quella stessa estate in cui cade li duce, si scontrano subito dopo lo sbarco in Sicilia, con nemici agguerriti che decimano le truppe di ragazzi giovani e inesperti. E quando da Messina riescono a raggiungere Reggio Calabria, attraverso lo stretto, le cose non vanno meglio. Risalgono lo stivale fino a Pescara, poi, sulla linea di Cassino, arrivano a Roma, che viene liberata però solo in estate, nel giugno del ‘44, con l’intervento del generale Mark Wayne Clark.

 Battaglia di Montecassino - photo credits la Repubblica
Battaglia di Montecassino – photo credits la Repubblica

Soldati impreparati, mancanza di un piano unitario e i tedeschi che non cedono. La tesi degli storici

Si tratta per lo più di soldati canadesi, stando a quanto riportato dagli storici Giuseppe Masetti e Antonio Panaino nel testo Parole d’ordine Teodora (ed Longo, Ravenna, 2004). Mandati in guerra, molto spesso, impreparati militarmente. Diversamente, aggiungono, non si spiega la lentezza e la difficoltà incontrate nello sfondamento delle linee nemiche tedesche che pur essendo più preparati, erano comunque in evidenti difficoltà e non potevano contare sulla potente aviazione degli statunitensi.

Il dramma della popolazione civile, esposta ai bombardamenti aerei

Il periodo dalla firma dell’armistizio alla liberazione viene raccontata e percepita come una ininterrotta sequenza di colpi di mortaio, fughe disperate, esecuzioni sommarie, colpi di granate da parte dei tedeschi ma anche degli alleati, soprattutto con le incursioni aeree con bombardamenti su obiettivi militari strategici (stazioni e aeroporti, infrastrutture), ma anche interi quartieri, scuole, monumenti. E civili inermi. Con questa guerra sparisce la cosiddetta localizzazione del conflitto. Qualsiasi punto della città è un potenziale obbiettivo da colpire.

La linea gotica, una barriera di 300 chilometri che divide in due l’Italia

Si diceva, appunto della linea gotica orientale che si estende da Massa Carrara a Pesaro per più di 300 chilometri tagliando in due l’Italia. Costruita su ordine del generale Erwin Rommel utilizzando manodopera italiana, pari a circa 18mila operai italiani. Profonda in alcuni tratti fino a 30 chilometri, con oltre 2.300 postazioni di mitragliatrice e oltre 400 cannoni, 120mila metri di reticolato e fossati anticarro.

Sfondamento linea gotica  - photo credits Mugello&Tuscany
Sfondamento linea gotica – photo credits Mugello&Tuscany

L’esercito variegato di soldati provenienti anche dalle colonie

A disposizione del generale Harold Alexander c’erano quasi un milione di soldati, provenienti non solo da Gran Bretagna e Stati Uniti, ma anche da altri Stati alleati: Francia, Italia, Polonia, Jugoslavia, Grecia, e dalle colonie: oltre al già citato Canada, anche Nuova Zelanda, Sudafrica, Nepal, Siria, Libano, Senegal, Botswana, Seychelles, Mauritius, Brasile, India, Argentina. Sul fronte opposto il generale Albert Kesserling con la Decima Armata.

La Cassino dell’Adriatico

All’interno della linea gotica se ne trovano altre: la linea rossa, da Pesaro a Fano; la linea verde numero 2 da Riccione ai paesini di Montefiore Conca e Gemmano e la linea gialla a Rimini. Gli alleati riescono a sfondare la prima, poi vengono bloccati su quella verde e quella gialla. Il 4 settembre lo scontro tra soldati della prima divisione britannica e i tedeschi guidati dal colonnello Richard Ernst, si trasforma in una battaglia molto cruenta che viene soprannominata nella Cassino dell’Adriatico.  

Rimini e Forlì libere dai tedeschi

Dopo Coriano, Gemmano, Montescudo, Trarivi, le truppe inglesi arrivano nel terreno di San Marino e nella valle dell’Ausa, fino allo sfondamento della linea gialla. Gli americani intanto avanzano verso la valle del Santerno e a quel punto Kesserling chiede a Hitler di ritirarsi dall’Italia. Gli scontri in realtà proseguono per tutto l’inverno, liberando prima Rimini, nello stesso mese di settembre, grazie alle azioni congiunte di truppe greche, canadesi e neozelandesi, poi è la volta di Forlì, affrancatasi grazie a inglesi e partigiani.

Arrigo Buldrini detto Bulow - photo credits dal web
Arrigo Buldrini detto Bulow – photo credits dal web

A Ravenna l’esercito, le truppe di Alexander Popsky e quelle di Bulow

Così come Ravenna, in dicembre, dove erano attive le squadre del partigiano Arrigo Buldrini, detto Bulow, che collabora con il comandante Popsky e contribuisce a far riconoscere ufficialmente il contributo dei combattenti  volontari all’esercito degli alleati. Arrivate al confine con l’Emilia le truppe di liberazione sono costrette a stazionare lungo il fiume Senio e ad affrontare anche le milizie della Repubblica Sociale.

Dopo una fase di stallo si attraversa il Senio e si arriva a Bologna

Dopo una fase di stallo nel periodo invernale l’operazione di sfondamento riprende grazie alle truppe dell’ottava armata britannica che riesce ad attraversare il Senio e a penetrare nel capoluogo, Bologna, aiutata da soldati polacchi e brigata Maiella. La liberazione del Nord Italia, sempre più vicina, inasprisce i comportamenti di nazisti e fascisti oramai certi della sconfitta.  Si ritorcono contro la popolazione civile, spesso a ridosso delle linee fortificatrici. A Marzabotto, Sant’Anna  e Stazzema, dove si consumano gli ultimi strazianti eccidi.   

Le brigate partigiane, chi sono

Ogni partito rappresentato nel Comitato ha le sue formazioni militari partigiane, ci sono comunisti, socialisti, liberali, cattolici, e formazioni repubblicane, che però agiscono a parte. L’antifascismo è il comune denominatore che permette a formazioni così eterogenee ideologicamente di collaborare tra loro. Quando gli alleati avanzano verso nord, il numero dei volontari che entrano nelle fila partigiane è già aumentato in modo esponenziale passando da poche migliaia a quasi 100.000 unità.

I nazifascisti iniziano a cedere…

Grazie al loro coinvolgimento l’esercito tedesco inizia a subire pesanti perdite. Si intensificano   le operazioni di sabotaggio ad obiettivi strategici: depositi di carburante, centrali idroelettriche, vie di collegamento dove vengono trasportate merci e armi. Non mancano imboscate e sparatorie con uccisione di ufficiali di brigata, che mettono a dura prova la resistenza dei tedeschi. Tanto che la repressione di Kesserling  verso i partigiani si fa sempre più serrata.

… e diventano sempre più repressivi

Ordina di arrestare anche donne e bambini, in caso di familiari sospettati di attività partigiana. Sempre più frequenti l’uccisione di ostaggi, con impiccagione pubblica e senza poter celebrare esequie. Vengono requisite le biciclette, che sono il mezzo più usato dalle staffette per portare aiuti da una postazione all’altra. Chiudono le centraline telefoniche. Alla fine si decide per un rastrellamento degli uomini tra i 17 e i 45 anni, da trasportare in Germania, nei campi di lavoro.  

La liberazione di Parigi più importante di quella dell’Italia per gli Usa?

Lo smantellamento dell’esercito nazifascita ha avuto un prezzo altissimo per le popolazioni civili, secondo molti storici, anche per gli errori tattici. Un’operazione bellica imponente, intrapresa quando l’interesse dei potenti è già proiettata sul futuro, sulla spartizione delle aree di influenza post bellica.

Il 25 agosto 1944, infatti, lo ricordiamo, è anche l’inizio della liberazione di Parigi e l’interesse degli Usa sembra concentrata soprattutto su questo obiettivo. Il 6 giugno c’è stato lo sbarco in Normandia. L’Italia potrebbe anche confluire nell’area balcanica, sotto l’influenza russa, la Francia no. Questo quanto suggerito dal testo storico Parola d’ordine Teodora, citato sopra.

L’ostinazione di Churchill

E’ il primo ministro inglese Winston Churchill che si oppone e insiste perché l’Italia rimanga nella parte occidentale sotto l’egida anglo-americana e insiste perché i soldati risalgano verso nord. Ma raggiungere la linea gotica è difficoltoso, per le strade dissestate e i sentieri impervi. Ma sopratutto perché manca un piano unitario, strategico, per concludere l’azione militare in modo rapido.

Così, quando inizia l’offensiva contro i tedeschi, lo statista non tiene conto che le risorse militari sono diminuite. Gli Usa, infatti, hanno preferito mandare in Francia 153mila soldati sui 250 mila inviati sul fronte italiano, trasferendoli sul golfo del Leone, al confine con la Spagna.

25 agosto 1944 - Natalina Vacchi, partigiana - photo credits dal web
25 agosto 1944 – Natalina Vacchi, partigiana – photo credits dal web

25 agosto 1944: c’è anche l’eccidio del ponte degli Allocchi

Il 25 agosto è una data cruciale nell’evoluzione della seconda guerra mondiale con l’avvio dello sfondamento della linea gotica in Italia e per la Francia, con la liberazione di Parigi. Ma accanto agli avvenimenti più imponenti, nella sanguinosa estate del ’44 ci sono anche le tante tragedie della gente comune. Qui ne ricordiamo una, scelta perché datata anche questa 25 agosto 1944, a Ravenna, la strage del Ponte degli Allocchi.

Dieci uomini fucilati, due impiccati ed esposti in pubblico

Al ponte degli Allocchi, quello stesso giorno, il governo fascista fa giustiziare dodici ragazzi partigiani. I nomi: Domenico Di Janni (30 anni), Augusto Graziani (19 anni), Mario Montanari (29 anni), Michele Pascoli (39 anni), Raniero Ranieri, Aristodemo Sangiorgi, Valsano Sirilli (28 anni), Edmondo Toschi (40 anni), Giordano Vallicelli (20 anni) e Pietro Zotti (22 anni). Più altri due, Natalina Vacchi, 23 anni, impegnata a organizzare scioperi nelle fabbriche e attiva nel Distaccamento Terzo Lori della 28esima Brigata Gordini, di cui fa parte anche Umberto Ricci, 21 anni, l’altra vittima.

 25 agosto 1944 - Umberto Ricci, partigiano - photo credits dal web
25 agosto 1944 – Umberto Ricci, partigiano – photo credits dal web

Umberto Ricci e l’omicidio di Leonida Bedeschi

Aderente ai Gap (Gruppi di azione partigiana) che si distinguono per la temerarietà in azioni di sabotaggio e di imboscate alle milizie fasciste, pochi giorni prima, il 18 agosto, ha freddato a colpi di pistola il gerarca fascista Leonida Bedeschi, considerato tra i più sanguinari della Brigata Nera. Lo avevano incontrato, lui e l’amica partigiana Natalina, fortuitamente, durante un giro di appostamento. Ricci, nome di battaglia Napoleone, malgrado sia fisicamente gracile, lo fredda senza pensarci, con la pistola. Salvo essere intercettato poco dopo da un’auto con tre tedeschi a bordo che lo portano via insieme alla ragazza per torturarli in carcere.

Il clima di insicurezza per i fascisti creato dalle azioni ardite dei gappisti

L’uccisione di Bedeschi è un affronto, l’ennesima azione audace e sberleffa che ha creato un clima generalizzato di insicurezza per le brigate nere presenti sul territorio. Per dare una lezione ai partigiani e per avvisare la popolazione su cosa si rischia ad aderire alla Resistenza i due ragazzi vengono impiccati in pubblico. Insieme a loro la fucilazione dei dieci prigionieri ricordati sopra.

Guerra e memoria: il teatro porta in scena la Resistenza per le nuove generazioni

Di seguito il video dello spettacolo teatrale diretto da Eugenio Sideri, intitolato Aviés (Andarsene), del 2016, di Lady Godiva Teatro, e rivolto principalmente agli studenti delle scuole secondarie. Protagonisti Enrico Caravita, Giulia Casadio, Laura Sentiero, Matilde Pirazzini, Celeste Pirazzini. Napoleone, già morto, incontra le due staffette partigiane a bordo delle loro biciclette e iniziano a ripercorrere le loro ultime azioni in battaglia.

E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore, tra i morti abbandonati nelle piazze sull’erba dura di ghiaccio, al lamento d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo”.

Per approfondimenti sui temi legati, in particolare, allo sfondamento della linea gotica, si possono consultare opere di autori quali Angelo Turchini, Carlotta Coccoli, Nicola Labanca, Luigi Tomassini.

Anna Cavallo