Eugenio Sideri, 25 aprile e nuove generazioni un legame possibile

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Eugenio Sideri, drammaturgo e regista romagnolo, intervistato da MMI su memoria storica, donne e giovani della Resistenza da raccontare alle nuove generazioni

Parlare del teatro di Eugenio Sideri, classe 1968, autore di drammaturgie teatrali ispirate ai temi della Resistenza ma non solo, significa mettersi sulle tracce di un territorio, quello romagnolo, e scoprire una parte della sua storia, quella legata alla Resistenza partigiana, che chiede di sopravvivere. Di essere raccontata in modo incessante e anche in modalità differenti.

EUGENIO SIDERI (C) MARCELLO CHIAPPINI
EUGENIO SIDERI (C) MARCELLO CHIAPPINI

Se i testimoni diretti sono ormai quasi tutti scomparsi e si pone il problema di come trasmettere ai più giovani l’importanza di una ricorrenza come il 25 aprile, il teatro di Sideri e della Compagnia Lady Godiva Teatro, fondata nel 2001, a questa questione sta cercando di rispondere da tempo.

EUGENIO SIDERI - LADY GODIVA TEATRO, BICICLETTE PARTIGIANE (C) MARCO PAROLLO
EUGENIO SIDERI – LADY GODIVA TEATRO, BICICLETTE PARTIGIANE (C) MARCO PAROLLO

A partire dalla prima drammaturgia intitolata Napoleone – Storie di partigiani del 2005, edito da Fernandel, fino alla raccolta Partigiani – Storie della Resistenza, del 2018, passando per Anima e Carne – Donne in scena, del 2010, dedicata a quante, durante la guerra, scelgono di opporsi al nazifascismo e diventano staffette partigiane.

Un percorso, il suo, che difende un’idea di teatro pedagogico e mai autoreferenziale. Che, per dirla alla Heiner Muller, “racconta le piccole storie per raccontare la grande storia” come spiega nell’intervista rilasciata a MMI.

EUGENIO SIDERI - LADY GODIVA TEATRO, BICICLETTE PARTIGIANE, (C) MARCO PAROLLO
EUGENIO SIDERI – LADY GODIVA TEATRO, BICICLETTE PARTIGIANE, (C) MARCO PAROLLO

Affiancato da Enrico Caravita, che lui definisce “compagno di battaglia”, porta in scena, oltre a drammaturgie legate ai temi della Resistenza, un corpus di lavori dedicati alle scuole ma non solo, popolato da personaggi della tragedia greca come Antigone e Filottete che, ancora attuali, si prestano ad essere declinati nelle tematiche contemporanee della diversità, della violenza e della ragion di Stato contrapposta ai sentimenti.

Ricordiamo, ad esempio, del maggio 2019, Trilogia della vita: Antigone, Medea, Elettra, nell’ambito del progetto Dante all’interno del Liceo G. Carducci di Ferrara.

EUGENIO SIDERI, ORAZIONE EPICA, CON MANUEL ZAPPATERRA (C) MARCO PAROLLO
EUGENIO SIDERI, ORAZIONE EPICA, CON MANUEL ZAPPATERRA (C) MARCO PAROLLO

O ancora, Orazione epica, concerto punk in 493 versi in rima baciata con Caravita accompagnato da Manuel Zappaterra alla batteria e Massimiliano Rassu al basso, tra gli spettacoli di punta alla ripresa della stagione teatrale insieme a 44 Il coraggio della scelta. Quest’ultimo partito in tourneé proprio il febbraio scorso e interrotto dal Lockdown Coronavirus.

Partiamo da Napoleone, il tuo primo lavoro

“Racconta di Napoleone, vero nome Umberto Ricci, 22 anni, che entra nei Gruppi di Azione Partigiana (Gap) nel 1943, dopo la firma dell’armistizio. I gappisti sono gente temeraria, specializzata nei colpi di mano e nelle imboscate e lui calza a pennello per questo genere di azioni. Nel 1944, mentre sta andando a incontrare la compagna di lotta Natalina Vacchi, incrocia per caso il gerarca fascista Leonida Bedeschi, rinomato per la sua ferocia, e lo uccide a sangue freddo.

EUGENIO SIDERI (C) MASSIMO MORRI
EUGENIO SIDERI (C) MASSIMO MORRI

Ricci era esile, malato di tisi, eppure aveva coraggio da vendere. Mi ha colpito la sua storia anche perché si era scelto un soprannome, Napoleone, che ispira grandiosità, mentre lui era l’opposto. Molti dei partigiani si sceglievano nomi di battaglia strampalati. E’ stato ucciso il 25 agosto dello stesso anno, al Ponte degli Allocchi, chiamato poi Ponte dei Martiri.

 EUGENIO SIDERI, UNA SCENA DI 44 IL CORAGGIO DELLA SCELTA (C) MARCO PAROLLO
EUGENIO SIDERI, UNA SCENA DI 44 IL CORAGGIO DELLA SCELTA (C) MARCO PAROLLO

Di 44 Il coraggio della scelta, che è lo spettacolo che stavi portando in scena: quel 44 a inizio titolo è riferito all’anno più cruento della guerra?

“Sì, ma anche alle 44 donne romagnole martiri partigiane e 4 in particolare: Candida Bondi, Natalina VacchiInes Bedeschi e Osvalda Baffè. Ho preso spunto dalle loro vicende, poi attraverso le interviste sono emerse altre storie meno conosciute, ma ugualmente importanti che ho voluto raccontare per dare voce a queste donne che spostandosi da un paese all’altro con le biciclette, facevano le staffette, rischiando la vita.

Hanno scelto di non cedere alla tracotanza dei nazifascisti. Continuando a essere madri, mogli, fidanzate, a lavorare e accudire. In scena c’è un’unica protagonista, l’attrice Patrizia Bollini, diretta da Gabriele Tesauri“.

EUGENIO SIDERI, FINISCE PER A, CON PATRIZIA BOLLINI (C) MARCO PAROLLO
EUGENIO SIDERI, FINISCE PER A, CON PATRIZIA BOLLINI (C) MARCO PAROLLO

La bicicletta è un altro simbolo della Resistenza. Penso a Biciclette partigiane del 2019. In Anima e carne del 2010, invece, c’è la storia di Alfonsina Strada, che nel 1924 corre per il Giro d’Italia, prima donna in assoluto a farlo.

“Sì, ho voluto portare in scena anche questo tipo di coraggio, in Finisce per A, con Patrizia Bollini nei panni di questa ragazza, Alfonsina Strada, coetanea meno conosciuta di Ondina Valla, che decide di seguire la sua passione per questo sport. Si scontra con il pregiudizio e le maledicienze della gente che la prende in giro, ma lei va dritto per la sua strada”.

EUGENIO SIDERI, FINISCE PER A (C) MARCO PAROLLO
EUGENIO SIDERI, FINISCE PER A (C) MARCO PAROLLO

Visto che stiamo parlando di donne, un’altra curiosità. Chi è Lady Godiva?

“E’ una donna realmente vissuta che si ribella al marito guerrafondaio e lo ricatta dicendogli: Se non smetti io scenderò nuda a cavallo in mezzo alla gente“.

E’ una metafora del teatro che vorresti, pronto a scandalizzare e/o a ricorrere a mezzi estremi di denuncia?

“Vorrei un teatro di impegno civile. Oggi è autoreferenziale. Facciamoci caso, a chi è che manca il teatro, adesso che c’è il Lockdown? Ai teatranti. Troppa distanza dalla vita reale. Ma una volta che riprenderanno gli spettacoli il teatro dovrà tornare a parlare alla gente, perché la gente avrà bisogno del teatro”.

Veniamo ai giovani e al teatro che porti nelle scuole. Come coinvolgerli sui temi della Resistenza e della seconda guerra mondiale che ormai sono lontani nel tempo?

“Noi cerchiamo di coinvolgerli sia in forma diretta, facendoli partecipare ai nostri laboratori, sia in forma indiretta pensando a spettacoli rivolti a loro come pubblico. Tante volte capita che alla fine dello spettacolo i ragazzi giovani mi vengano a ringraziare e a dirmi che quelle storie le avevano sentite dai loro nonni.

E’ chiaro che se non siamo noi a parlarne e a proporlo, difficilmente un ragazzo di 15 anni andrà di sua spontanea volontà ad assistere a uno spettacolo o a visitare un museo sulla Resistenza. Si deve insistere sull’attualità di questi messaggi, perché il 25 aprile, come la giornata della memoria, la giornata della violenza sulle donne, la giornata contro le mafia ricorrono in realtà tutti i giorni dell’anno, sono attualità e non memoria del passato e mera celebrazione.

Altrimenti con il passare del tempo subentra l’ignoranza, il pensare per luoghi comuni, il dire ‘Tanto il fascismo non esiste più” o i pregiudizi del tipo ‘sono gli immigrati a portarci via il lavoro’, accentuando l’antipatia per il diverso”.

A proposito di diverso, parliamo di Operazione epica che parla proprio di questo, come lo recepiscono i ragazzi questo tema?

“Bene direi. Il personaggio della tragedia greca Filottete, che io ho voluto riprendere rifacendomi però all’opera di Heiner Muller, è due volte diverso. E’ zoppo, perché viene morso da un serpente sacro e la sua ferita non si rimargina mai e in più è puro, quindi non si sottomette a logiche di potere ma continua a ragionare con la sua testa. Per questo, come mi ha detto un ragazzo, destinato ad essere spoilerizzato”.

Anna Cavallo

Di seguito una clip dello spettacolo 44 Il coraggio della scelta, in scena il 13 febbraio scorso al teatro titano di San Marino

44 sono i nomi delle martiri partigiane della Resistenza romagnola ….