Il presidente Conte ha preso in mano il problema del reddito di cittadinanza. Il premier per evitare che rimanga solo una manovra assistenziale, ha chiesto la creazione di un sistema informatico che. attraverso un’app, renda quasi impossibile mantenere il reddito se si rifiuta un lavoro.
Reddito di cittadinanza, quale futuro
Conte è pronto a prendere in mano la questione del reddito di cittadinanza dopo tre riunioni riservate in cui, tra gli altri, hanno partecipato il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e il presidente dell’Anpal Domenico Parisi. A questi il premier a chiesto di non litigare ma di collaborare verso l’obbiettivo comune. Conte vuole infatti “una soluzione che sia operativa entro sei mesi” perchè “il reddito di cittadinanza in questo modo rischia di essere una misura assistenziale senza progettualità”.
Anzi in molti il casi l’entrata garantita da questa forma di reddito è diventata un vero e proprio deterrente per la ricerca del lavoro. Conte invece vuole operare una vera e propria stretta su questa misura sociale fiore all’occhiello del M5S rendendone quasi impossibile il mantenimento per il cittadino se si rifiuta il lavoro.
Un nuovo sistema informatico
L’idea di Conte è un sistema informatico in cui siano insieme e tra loro comunicanti venti diversi sistemi regionali. Un sistema che sfoci in un’app operativa che incroci domanda e offerta rendendo difficile se non impossibile rifiutare il lavoro e mantenere il reddito in cittadinanza. Un cambiamento che Conte chiede nei prossimi 6 mesi con incentivi per le imprese. Bisogna ovviamente dopo un anno e mezzo perso fare presto E fare in modo che domanda offerta siano operative in tutta italia.
Fino ad ora infatti con l’odierna legge un azienda del nord che, ad esempio, cerca ingegneri non può sapere che ci sono al sud e viceversa. Occorreranno dunque alcune deleghe alla legge e una gara d’appalti mentre Conte ha già chiesto al ministro dell’Innovazione digitale Paola Pisano una task force che si occupi del nuovo sistema informatico.