Tutti gli italiani sono da tempo abituati all’ampia offerta televisiva disponibile, che si è potuta incrementare con l’aumento delle frequenze disponibili con il DTT (Digital Terrestrial Television). Un’evoluzione del vecchio sistema radiotelevisivo, che permette di trasmettere i pacchetti di dati in formato digitale, con una migliore qualità del segnale e minori costi di gestione.
Una ulteriore caratteristica del digitale terrestre è quella di essere un sistema di trasmissione numerico che non è condizionato da interferenze, abbassamenti del segnale e sfruttamento delle frequenze per un maggior numero di canali. Ciò nonostante è sempre necessario valutare la scelta dell’antenna digitale terrestre e del decoder con attenzione, che fanno la differenza nella qualità dell’immagine e della ricezione a seconda che si usi solo l’antenna esterna o quella interna, secondo la distanza dai ripetitori terrestri e dalla concentrazione di ostacoli intorno a sé.
Verso il DTT di seconda generazione: DVB-T2
Dopo oltre un decennio di introduzione alla prima generazione del digitale terrestre, è giunto il momento di passare alla generazione successiva. Ecco che dal 2021 si passerà al nuovo segnale, con una transizione nuovamente divisa in più fasi.
Dal 1 settembre del prossimo anno le emittenti adotteranno lo standard di compressione Mpeg-4, riducendo i pacchetti dati e i relativi tempi di trasmissione. Per intenderci è ciò che accade già con la maggior parte dei video pubblicati sul Web.
Ma ciò che viene definito in gergo tecnico un vero switch off è previsto che il giugno del 2022. Per le che significa passare dall’attuale segnale del digitale terrestre DVB-T1 al più moderno DVB-T2 Hevc. Questo significa che ancora una volta si dovrà fare i conti con la compatibilità dei dispositivi che possediamo con un nuovo tipo di segnale: una indagine conoscitiva redatta dalla Fondazione Bordoni dal titolo “Diffusione degli apparati tv in Italia e scenari evolutivi” racconta che oltre tre quarti delle famiglie possiede un televisore in grado di decodificare i dati compressi in Mpeg-4, però meno di un quinto sono già pronti per ricevere le trasmissioni DVB-T2.
In realtà risale a settembre 2009 l’annuncio di uno standard di nuova generazione chiamato DVB-Terrestrial-Second Generation (DVB-T2), la cui versione aggiornata ottimizzata per dispositivi mobili è stata introdotta nell’aprile 2012. Il DVB-T2 consente un migliore utilizzo dello spettro di banda con la maggiore efficienza di più del 30%. Fino ad ora, DVB-T2 è il sistema DTTB più avanzato con alta efficienza spettrale, prestazioni affidabili e configurazione flessibile.
Come verificare se l’apparecchio è compatibile
Per capire se la propria tv o il proprio decoder esterno è compatibile con il nuovo tipo di segnale non servono tante manuali. Al contrario è sufficiente sintonizzarsi sul canale 200 (di Mediaset) o sul 100 (della Rai): sarete pronti per il DVB-T2 nel caso appaia il messaggio “Test HEVC Main10”, senza perdere le ultime novità del gossip. Se non apparisse alcuna scritta, bisognerebbe risintonizzare tutti i canali.
Come ottenere il Bonus tv
Se dovete acquistare un nuovo dispositivo di ricezione adeguato al cambiamento, è possibile usufruire del Bonus massimo di 50 euro per acquistare tv e decoder di nuova generazione. Per quanto riguarda i televisori ci sono precisi limiti basati sul ISEE familiare.