Nuovo Dpcm: verso la chiusura di palestre, piscine e coprifuoco notturno

Oltre alle misure presentate domenica sera, il governo si prepara a varare un nuovo Dpcm: chiusura di palestre e piscine, limite di orari nei centri commerciali durante il fine settimana, coprifuoco nazionale dalle 23 alle 6 del mattino. Secondo quanto si vocifera a Palazzo Chigi, queste saranno le nuove misure che adotterà il governo.

La ribellione dei gestori delle palestre di Forlì

Da Forlì è partita una ribellione generale dei gestori delle palestre. Così spiega Niccolò Colli, titolare a Forlì della palestra Crossfit 47100: “Se imporranno la chiusura, non chiuderemo. […] Quindi restare aperti e dare un servizio a chi vuole allenarsi è un nostro diritto. Non ci va di vedere tutti i nostri sforzi buttati alle ortiche così, solo perché siamo i più facili da colpire. Anche perché esco dalla palestra e vedo grandi assembramenti alle fermate dei bus, dei treni, oppure nei centri commerciali. Lì va bene, e da noi, che lavoriamo in pochi, sicuri e controllati, no? E poi, diciamocelo, non ci sono dati che dimostrano che in palestra si accendano focolai più che altrove“.

Venerdì manifestazione a Genova contro la chiusura dei centri sportivi

Venerdì, a Genova, è stata indetta una manifestazione durante la quale scenderanno in piazza i gestori delle palestre: “Un’altra chiusura sarebbe un disastro. Venerdì ci sarà una manifestazione di tutte le palestre a Genova“. Sono queste le parole di alcuni titolari delle palestre imperiesi, preoccupati dalle recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

L’importanza dell’attività sportiva

Fabrizio Manuel Sirignano, professore di Pedagogia generale e sociale presso l’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, spiega che “lo sport è fondamentale nei bambini e negli adolescenti, è una palestra di vita a tutti gli effetti. È fondamentale perché un giovane impari la lealtà, il rispetto delle regole e per gli altri. E forse è proprio questo che è mancato nella cosiddetta fase 2 della pandemia, durante la quale eravamo chiamati a un atteggiamento responsabile e invece ci siamo dati alla pazza gioia”.