Inconfondibile taglio a caschetto e grandi occhiali da sole. Mariuccia Mandelli, meglio nota come Krizia, nasce il 31 gennaio 1925 a Bergamo e oggi sono passati esattamente 5 anni dalla sua scomparsa. Il suo nome d’arte, che ha ripreso dalla da uno degli ultimi dialoghi di Platone, rimarrà indelebile per il suo contributo nell’industria della moda. La figura di Krizia è una di quelle che meglio incarna la qualità e l’originalità del made in Italy, durante la rinascita industriale del dopoguerra.
Negli anni ’50, dopo aver abbandonato la carriera da insegnante, apre la sua prima sartoria a Milano. La giovane stilista iniziò la sua scalata al successo da una linea di gonne che prepose a vari negozi in Italia. Le sue idee innovative acquistarono velocemente notorietà in numerose vetrine del paese. Ciò che caratterizzò i suoi modelli fu il taglio netto con i comuni canoni e dell’epoca.
Linee audaci ed elaborate furono le caratteristiche degli abiti firmati Krizia. La stampa americana la rinominò appunto Crazy Krizia, proprio per il suo estro audace e fuori dagli schemi. Un esempio fu l’utilizzo di materiali inusuali nelle sue creazioni, come il sughero, l’alluminio o la gomma. Per non parlare della sua linea di pantaloncini molto corti, gli hot pants, che le fecero aggiudicare il premio Tiberio d’oro a Capri.
Un altro grande passo della stilista è di aver contribuito trasformare Milano nella capitale indiscussa della moda. Fu proprio Krizia una delle prime case di moda a spostare le sfilate nella emergente città del nord Italia. Negli anni ’90 fu indagata nel Caso Mani Pulite per aver pagato delle tangenti, ma nel 1998 fu assolta dalla Corte d’appello.
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