I fratelli Wright e Il primo volo dell’uomo

I fratelli Wright
I fratelli Wright
I fratelli Wright- Credit: https://www.quotidianomotori.com/volo/115-anni-dal-primo-volo-dei-fratelli-wright/

Fu un volo di dodici secondi, incerto, ondeggiante e traballante… ma fu finalmente un vero volo e non una semplice planata.
(Orville Wright)

È il 17 dicembre del 1903, quando Wilburn Wright e Orville Wright collaudano il loro primo aeroplano. Orville Wright vola per dodici secondi, compiendo un paio di metri prima di tornare a terra.  In quei dodici secondi, in cui uno dei primi antenati dell’aeroplano vola orgogliosamente nel cielo della North Carolina, viene scritta la storia dell’aeronautica per sempre. I fratelli Wright continueranno a lavorare sui loro progetti aeronautici nel corso di tutta la loro vita, contribuendo alla nascita di una nuova epoca, dove i cieli di tutto il mondo saranno colonizzati dal genere umano.

Il volo, o meglio il desidero di volare, è un eterna ossessione del genere umano. Prima ancora dei fratelli Wright, artisti, poeti e ingegneri nella storia hanno sempre cercato di raggiungere i cieli, basti pensare Icaro, il mitologico personaggio che volò troppo vicino al sole e per questo morì. L’immaginario umano è da sempre fatalmente innamorato dell’idea di librarsi liberamente in aria.

I fratelli Wright- Credit: https://www.vistosulweb.com/brevetto-aeroplano-fratelli-wright/

I tentativi di volo nella storia

Prima di arrivare a quel famoso 17 dicembre del 1903, molti tentarono di elevarsi nei cieli. Partendo dall’inglese William S. Henson e i suoi progetti, mai effettivamente realizzati, di un primo modello di aeroplano, sino all’ingegnere Clement Ader, e le sue teorie sul volo concepite nel 1897. Verso la parte conclusiva dell’ottocento, inglesi, francesi e italiani sono al centro degli studi aeronautici.

Ingegneri come Alphonse Penaud, e i suoi schemi progettuali del 1876, e George Cayley e i suoi tentativi di volo nel 1849 rappresentano i primi tentativi moderni di progettazione di mezzi meccanici capaci di volare. Gli italiani hanno anch’essi un ruolo centrale nell’evoluzione dell’aereonautica nel mondo, uno dei nostri connazionali, Enrico Forlanini, contribuisce all’invenzione dell’aereo in maniera cospicua. Infatti nel 1877 l’ingegnere Forlanini propone il primo antenato dell’elicottero, un mezzo dotato di un propulsore a vapore e capace di alzarsi dal terreno verticalmente per un paio di metri. Altri nomi che hanno contribuito all’evoluzione dell’aeroplano sono il russo Alexander Mozhaiski, e l’ingegnere Hiram Maxim.

I fratelli Wright- Fornalini, elicottero- Credit: https://it.wikipedia.org/wiki/Elicottero_sperimentale_di_Forlanini

Il volo nell’arte

L’idea del volo è da sempre collegata strettamente al concetto d’arte. Difatti la concezione di un’opera d’arte viene spesso definita da artisti e creativi come un’esperienza trascendentale, ottenuta sentendosi quasi sospesi a mezzaria. Dagli schemi e progetti di aeroplani creati da Leonardo da Vinci, passando per futurismo con l’aeropittura, continuando tutt’oggi nel lavoro di molti artisti contemporanei, il volo è sempre un tema attuale.

Sembra quasi che l’idea del volo e il concetto di arte, siano sempre stati un connubio indissolubile. il futurismo concentra sulla velocità e il dinamismo un’intera pratica pittorica, e quindi rappresentazioni sfuggenti e ricche di aeroplani in volo, sono fra i soggetti principali di molti dipinti dell’epoca.

I fratelli Wright- Credit: https://www.quotidianomotori.com/volo/115-anni-dal-primo-volo-dei-fratelli-wright/

l’aeropittura futurista

Ad ogni modo nel 1908  Filippo Tommaso Marinetti pubblica un suo scritto che influenzerà la nascita dell’aeropittura all’interno del movimento futurista: L’aeroplano del papa.Una branca del futurismo in particolare si concentra sulla raffigurazioni di aeroplani in volo: l’aeropittura, di cui Marinetti, Balla, Fortunato Depero e Tato sono fra i maggiori esponenti.

Le caratteristiche di questa pratica artistica e i temi principali verranno meglio definiti negli anni venti con la stesura del Manifesto dell’Aeropittura futurista, pubblicato nel 1929 da Marinetti con il supporto di Balla, Fortunato Depero, Prampolini, Gerardo Dottori, Benedetta Cappa, Fillia, Tato. Marinetti, anche a seguito della frequentazione con Mino Somenzi, aveva tratto ispirazione per il manifesto dell’aeropittura dopo un lungo volo idrovolante sul Golfo della Spezia. L’aeropittura viene descritta come uno strumento essenziale per soddisfare il desiderio latente di vivere le forze occulte dell’idealismo cosmico.

I fratelli Wright- Credit: https://www.intoscana.it/it/articolo/leonardo-e-il-sogno-di-icaro-ali-e-macchine-volanti-del-genio-da-vinci/

Il volo nell’immaginario artistico e filosofico

Cercare di tracciare una cronologia esatta di quando il concetto di volo si sia accostato al pensiero filosofico, o artistico umano sarebbe una follia. Pensatori e creativi nella storia si sono susseguiti nel narrare la loro infatuazione per l’idea di librarsi in aria. Giordano Bruno, ad esempio, una volta disse:

La natura ha assegnato a tutti ali squisite secondo necessità, ma sono davvero pochissimi coloro che sanno dispiegarle per solcare e battere quell’aria che invita e si presta a essere battuta per volare non meno di quanto sembri opporsi a essere solcata: infatti dopo che con fatica l’avrai smossa solcandola, questa, non ingrata, ti spingerà avanti sostenendoti.

I fratelli Wright- Credit: https://www.ilsussidiario.net/news/emmeciquadro/emmeciquadro-n-20/2004/4/15/scienzaestoria-aeroplani-dai-fratelli-wright-all-era-del-jet/268279/

L’immortale amore di artisti e filosofi

Ad ogni modo, tra i vari amanti del concetto di volo, Leonardo da Vinci spicca come uno dei più invaghiti di questa idea. Infatti il genio italiano studierà anni il volo degli uccelli, e il suo interesse nel volo sembra quasi diventare un’ossessione. Leonardo una volta disse:

Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare.

Pure se ormai il genere umano è arrivato ad ottenere una vasta conoscenza di questa materia, il mistero del volo continua ad esercitare un’oscura, e avvolgente attrazione quando pensiamo alle stelle, ed a trascendere la nostra mortalità. Volare è fra l’altro sinonimo di esplorazione dell’ignoto. Forse è per questo che Nietzsche una volta afferma:

Chi vuole imparare a volare, deve prima imparare a stare, ad andare, a correre, ad arrampicarsi e a danzare: non s’impara a volare volando!

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a cura di Giordano Boetti