Per la prima volta a Shanghai, negli spazi della Power Station of Arts, Valentino presenta il progetto Re-Signify Part One, una mostra sensoriale aperta fino al 17 gennaio 2021. Il primo capitolo di un’esperienza itinerante, che sfida il tempo e lo spazio e si stanzia in questa città simbolo di innovazione e multiculturalità. Di certo la scelta non è azzardata.
Un viaggio in cui passato e presente si fondono, grazie ad una brand experience che racconta l’essenza della Maison italiana.
La ri-significazione di Valentino
Re-Signify. Il tema della ri-significazione è un argomento a tratti spinoso, ma che sta tanto a cuore a Pierpaolo Piccioli, il direttore creativo. Con questa parola infatti si intende raccontare un qualcosa appartenente al passato con parole e significati nuovi, offrendo così una concezione di moda più fresca, e proprio questo è il suo prezioso intento.
Una Brand Experience onirica che invita al piacere di scoprire e di familiarizzare con la storia del brand, poco conosciuta dai clienti cinesi che in questo periodo storico sono tra i principali player degli acquisti di lusso.
“Un esperimento di cui noi stessi non prevediamo i risultati. E aver scelto Shanghai significa confrontarsi con un popolo che ignora la lunga storia della maison Valentino. Nuovo, in fondo, è ciò che non si conosce: sarà interessante osservarne gli sviluppi in termini di comunicazione e di contatto umano”, esordisce così Piccioli.
Una mostra sensoriale
Entrando si segue un percorso multimediale che permette allo spettatore di interpretare da sé i codici di lettura, grazie alla ricerca artistica e visuale, dalla video arte al cinema underground, la fotografia per giungere infine alla grafica: un allestimento incantevole curato dagli artisti Mariuccia Casadio e Jacopo Bedussi, e creato da Kennedy London. Installazioni che illustrano artisti, pittori, musicisti e frammenti di film, che dialogano in maniera passionale con la moda di Valentino.
Si assiste quindi ad un vero e proprio mondo replicato attraverso capi della Maison del passato, anche di quello più recente. Vediamo scarpe e accessori delle collezioni Valentino Garavani Rockstud e Atelier, gli abiti fuori scala della Couture of Grace and Light autunno inverno 2020/2021, tenutasi a Roma lo scorso luglio.
I simboli della Maison Valentino
Protagonisti indiscussi sono sicuramente i tre codici che hanno fatto (e continuano a fare) la storia della casa di moda: l’iconica stud, la borchia piramidale che nasce dal bugnato delle mura dei palazzi romani e impreziosisce da 10 anni i capi e gli accessori della Maison. La rosa, simbolo romantico e organismo complesso che sboccia su molte delle creazioni di Valentino. E infine il concetto di Couture secondo Piccioli: un modo di essere, di immaginare, di sognare, capace di andare oltre la moda e di coinvolgere tutti i settori dell’arte e della poesia.
Sembra dunque di assistere ad una reinvenzione del marchio, che vuole farsi interpretare secondo nuovi codici e nuove chiavi di lettura, soprattutto dalle nuove generazioni. Nella sua natura specifica di “Part One”, la mostra postula una “Part Two”, che nessuno sa quando e come sarà. Ma le aspettative sono alte e di certo i risultati saranno sorprendenti.
Aurora Marino