Hayao Miyazaki è il fondatore del celebre studio Ghibli, il quale si occupa della realizzazione, e distribuzione di alcuni fra gli anime più sublimi mai ideati. Nasce nel 1985 e, sin dall’ora, regala al mondo capolavori di animazione come Spirited Away (2001), Ponyo (2008), and Howl’s Moving Castle (2004), Nausicaä of the Valley of the Wind (1984).
Nel periodo tra il 1999 e il 2005, lo studio Ghibli resta subordinato alla compagnia Tokuma Shoten. Ad ogni modo, lo studio di animazione di Miyazaki diventa ancora una volta una compagnia indipendente nel 2005. Sorprendentemente il nome Ghibli fu scelto dallo stesso Hayao Miyazaki, ed è ispirato ad una arcaica espressione: ‘Un Vento caldo e asciutto di sud, sud-ovest o sud-est, che spira sulla Libia trasportando sabbia finissima’. Un nome assolutamente appropriato per descrivere la narrativa di questi master-piece di animazioni, i quali hanno un impatto emotivo equiparabile solo alla loro bellezza estetica.
Anime e manga: parte integrante della cultura giapponese
Gli anime e i manga (o più semplicemente fumetti) hanno le loro radici profondamente radicate nella cultura giapponese. Per ogni età e fase della vita corrisponde un tipo di anime. Difatti, gli anime e i manga sono pensati come prodotti fruibili per un vasto pubblico di diversa età. L’estetica sembra ispirarsi ad una forma d’arte chiamata ukiyo-e, sviluppata alla fine del periodo Edo in Giappone.
Uno dei nomi più illustri che possiamo ricordare di quell’epoca è il maestro Hokusai, l’autore della ‘Grande Onda’. Comunque prima della vera e propria ‘articizzazione’ di questo genere, la produzione degli ukiyo-e era destinata alla rappresentazione di cantanti, attori e VIP dell’epoca, in sostanza. Quindi è giusto presupporre che sin dalla fine del periodo Edo, in Giappone già esistesse un culto per la figura di alcuni personaggi, e si volesse ricreare una loro rappresentazione ‘cartoon’. In effetti gli ukiyo-e sono rappresentazioni stilizzate e surrealistiche dei personaggi dipinti, più adatte alle pagine di un fumetto che all’interno di una cornice.
L’influenza americana e del dopoguerra
Lo studio Ghibli è un chiaro esempio di contaminazione culturale, di quelle buone però. Molte delle storie narrate hanno un’ambientazione europea o americana, sono storie accessibili pure per un pubblico occidentale. Alcuni esempi di questo sono Porco Rosso, o Il Castello Errante di Howl, entrambi questi lavori infatti, hanno un’ambientazione occidentale. Questo è sorprendente pensando che nel secondo dopoguerra, l’immaginazione giapponese e americana hanno partorito prodotti ,in un certo senso, diametralmente opposti. Basti pensare alle enormi differenze tra il film Godzilla, e i vari supereroi della Marvel che, al tempo, stavano nascendo negli Stati Uniti.
Analizzando la trama di Godzilla, ossia un terrificante dinosauro che viene risvegliato dalle radiazioni atomiche e cerca di distruggere Tokyo, appare chiaro il riferimento al disastro atomico. Contrariamente in America, l’idea di bomba atomica viene interpretata in maniera più scherzosa e, in un certo senso, positiva. Positiva si, le persone che vengono a contatto con le radiazioni atomiche nei fumetti, e acquisiscono poteri grazie a queste, devolvono sempre il loro potere per aiutare i più deboli. Questo ragionamento cristologico del martire portato avanti dai supereroi, tutti ovviamente americani, sembra avere il compito di plagiare e ovattare il ricordo del disastro di Hyrosima. Diversamente in Giappone, la paura della bomba atomica nell’immaginario nazionale è presente, e ha dato vita a film come Godzilla.
Visioni diametralmente opposte
Le enormi differenze che esistono nell’immaginario giapponese e in quello americano quando si parla di energia atomica, deriva forse dalla loro forma mentis. Difatti, la cultura Zen e Buddista crede nell’affrontare i propri ‘demoni’ abbracciandoli e convivendoci.
Contrariamente la psicologia occidentale, per quanto cerchi instancabilmente di voler affrontare i propri traumi, o ‘demoni’ se vogliamo, non si separa da un ragionamento logico e medico. Perciò il pensiero occidentale è più sedotto dall’idea di guarigione, che dal concetto di accettazione. Il concetto di accettazione, come quello dell’ammirazione della vita, della scoperta e della crescita spirituale sono tutti argomenti estremamente presenti nel lavoro di Hayao Miyazaki.
Anime e manga: una parte della cultura occidentale abbraccia oggi l’occidente
Lo studio Ghibli continua a regalarci incredibili racconti fiabeschi giapponesi, contornati da un’ambientazione occidentale maestosa. Hayao Miyazaki racconta fiabe di maghi e streghe usando una voce calda e profonda per narrarle, una voce giapponese che parla di fiabe occidentali.
Questa forma di contaminazione culturale e il ri-arrangiamento della componente occidentale e quella nipponica per creare le sue storie, rendono Hayao Miyazaki uno dei personaggi più pionieristici e di spicco di questo secolo.
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a cura di Giordano Boetti