Abbiamo già parlato della possibilità di interrompere una gravidanza tramite la pillola RU486 e delle discussioni intorno alle linee guida della stessa. Cinque anni fa la regione Lazio aveva deciso di concedere la somministrazione della pillola RU486 in day-hospital, eliminando l’obbligatorietà del ricovero. Il passo successivo era quello di limitare il ricorso all’ospedale, con la possibilità, di ricorrere solo all’ambulatorio. Il 2 luglio del 2020 venivano consegnate 80 mila firme al Ministero della Salute per chiedere la revisione delle linee guida sulla Ru486. Dopo sei mesi dalla ricezione delle firme, la Bonafoni tramite un post su Facebook scrive:

Nel Lazio in questi giorni è successa una cosa importante, buona, attesa da tempo da chi nella nostra regione si batte per la salute delle donne e il loro diritto all’autodeterminazione. Il 26 gennaio è stata pubblicata la determina che recepisce le linee guida del ministro Speranza sull’RU486: quelle che – assumendo la sicurezza scientifica dell’aborto farmacologico comprovata a livello internazionale – rendono possibile anche nel nostro Paese la possibilità per le donne di scegliere se effettuare l’IVG tramite RU486 in regime di Day Hospital o in ambulatorio (compresi i consultori) , prevedendo l’assunzione del secondo farmaco anche a casa.

Le nuove linee guida sulla RU486

La Bonafoni spiega che l’obiettivo sempre più forte è quello di separare una procedura medica, dal giudizio morale. Il prossimo passo è che tutte le aziende ospedaliere individuino tutti gli ambulatori n grado di effettuare l’aborto farmacologico. Dovrà essere messo in atto anche un un percorso di formazione sulla RU486 per tutti gli operatori, “anche i medici ginecologi obiettori”.

Questa è la cosa importante di cui parlava la consigliera regionale del Lazio, “frutto di un lavoro corale di donne dentro e fuori le istituzioni nel quale mi impegno anche io da anni“. Dopo dieci anni sono state aggiornate le linee guida sulla pillola abortiva RU486: è stato annullato l’obbligo di ricovero con l’assunzione della pillola RU486. Il periodo in cui si poteva ricorrere al farmaco era fissato entro la settima settimana di gravidanza, ora è spostato fino alla nona.

La Bonafoni conclude con: “Oggi raccogliamo i primi frutti di questa battaglia. E nei giorni in cui dalle Marche arriva l’ennesimo becero attacco della destra contro la 194, e gli attacchini non cessano di riversare nelle nostre città i manifesti dei cosiddetti provita, dal Lazio parte un segnale inequivocabile al Paese che dice noi da che parte stiamo. Dalla parte delle donne.

Anche noi BRAVE siamo sempre dalla parte delle donne e continueremo a dar voce ai diritti di tutte le donne.

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