Esattamente 200 anni fa, il 23 Febbraio del 1821, si spegneva a Roma John Keats, l’autore britannico, considerato uno dei maggiori esponenti del Romanticismo. Una vita breve e segnata spesso da difficoltà di salute ed economiche. Ma una passione molto più forte di ogni limite, che lo porterà ad inseguire il suo sogno e a creare alcune delle composizioni poetiche più celebri della letteratura britannica.

Le origini e la scoperta della poesia

John Keats nasce a Londra nel 1795, in una modesta famiglia dove vive con altri quattro fratelli, dei quali è il maggiore. Nella scuola privata di un Reverendo, comincia il suo viaggio alla scoperta della letteratura, grazie all’immensa collezione di volumi che questi possiede. Si immerge nelle opere di William Shakespeare, di William Wordsworth e di Edmund Spenser. Scopre in questi anni la grande passione e la vera vocazione per la poesia.

Dopo la perdita della madre e del padre però, John Keats è costretto a farsi carico dei fratelli minori. Intraprende la carriera medica, per cercare di risollevare la disgraziata situazione economica della famiglia. Svolge il suo lavoro con impegno, ma senza passione, costantemente richiamo dal primo amore della poesia. Continua a studiare da autodidatta, nei ritagli di tempo dall’oneroso impiego, fin quando non decide di mollare e riniziare da capo.

John Keats. Photo credits: Londonita
John Keats. Photo credits: Londonita

La scomparsa prematura di John Keats

John Keats decide di lasciare l’ospedale e quella vita che non lo soddisfaceva nel 1816. Si dedica totalmente alla sua vera passione, la poesia. Tra 1818 e 1819 compone Poems, il poema Endymion, l’Hyperion e molti altri scritti. Nelle sue opere, dove spesso parla del concetto di bellezza, è il primo poeta moderno ad attingere alle arti figurative del tempo. Connette l’esempio di alcune opere d’arte all’idea di bellezza, facendone veri esempi pratici.

Si trasferisce a Roma nel 1820, in cerca di un clima più mite per i suoi ormai gravi problemi di salute. John Keats ha sviluppato la tubercolosi e si sta lentamente spegnendo. Nell’anno che passa nella Capitale, alloggia al numero 26 di Piazza di Spagna, in un bellissimo alloggio a Trinità dei Monti che oggi è un museo aperto al pubblico. John Keats si spegne a soli venticinque anni, lontano dalla sua patria e viene sepolto nel cimitero acattolico di Roma, presso la Piramide Cestia.

Claudia Sferrazza

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