Alex Albon, declassato a terzo pilota della Red Bull in F1, quest’anno sarà impegnato nel DTM alla guida di una Ferrari 488 GT3 Evo. Il pilota anglo-tailandese rientra in quella categoria di piloti promossi e retrocessi in breve tempo dal team di Milton Keynes. Il tempo darà però modo di vedere se la scelta di puntare su Sergio Perez sia stata corretta, o se Albon sarà rivalutato.
Albon tra delusione e motivazione
In un’intervista apparsa su Motorsport.com, a cura di Roberto Chinchero, l’ex seconda guida Red Bull ha analizzato la delusione di quando ha appreso che la squadra non lo avrebbe scelto come titolare per il 2021. Un periodo sicuramente difficile, ma dal quale bisogna trovare gli stimoli per poter andare avanti e dimostrare il proprio valore:
“Ho attraversato questo tipo di situazione molte volte nella mia carriera agonistica, quindi non è stato poi così deprimente, diciamo così. Mi è già successo in passato di essere stato scaricato e alla fine mi ero detto: quanto ci tieni? Beh, tanto, e la motivazione torna, come sono motivato adesso. Ce l’ho fatta una volta e posso farcela ancora, e rivoglio quel sedile”.
Una possibilità di riscatto per Albon sarà nel DTM, sebbene la categoria (passata adesso ai regolamenti GT3) non sia la migliore palestra per poter riaffacciarsi in F1:
“Sarò al via nel campionato DTM e cercherò di far bene. Ma so anche che Red Bull mi conosce, se non credessero in me diciamo che non avrebbero avuto problemi nell’accompagnarmi alla porta e salutarmi. Sta a me fare al meglio ciò che mi verrà chiesto di fare, ovvero essere un reserve-driver in grado di aiutarli con la monoposto 2021 e aiutare la squadra con il progetto 2022″.
La F1 ad ogni costo
L’obiettivo di Alex Albon resta dunque tornare in F1, ambiente in cui è stato catapultato in maniera fortuita. Dalla Toro Rosso il pilota si poi è rapidamente ritrovato in Red Bull dove, complici la poca esperienza ed un compagno di squadra difficilissimo come Max Verstappen, ha vissuto momenti di alti e bassi.
“Il mio obiettivo è restare con la Red Bull, il che vuol dire poter ambire a quattro sedili – ha detto Albon a Motorsport. Dovrò aspettare e valutare, e ovviamente sono cosciente di quale potrà essere la situazione se tutti i piloti titolari completeranno un ottimo lavoro. In questo momento non sto guardando altrove, sono davvero concentrato sul mio ruolo facendo quello che posso e cercando di migliorare in alcuni aspetti, nel mio interesse e in quello della squadra. Vedremo cosa succederà più avanti, normalmente durante la pausa estiva il contesto inizia ad essere più chiaro”.
Nell’ormai famoso gioco delle sedie dela Red Bull, quest’anno è toccato ad Albon rimanere in piedi. Bisognerà comunque valutare il lavoro che svolgeranno in particolar modo Sergio Perez ed il debuttante Yuki Tsunoda per poter sperare in un ritorno nella massima serie. Nel frattempo occhi puntati al DTM.
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Carlo Luciani