Stasera Iris riproporrà il cult di Frank Darabont “Il miglio verde”, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King. Tra gli interpreti principali del film, oltre a Tom Hanks, c’è anche il compianto Michael Clarke Duncan in quello che forse è il suo ruolo più famoso. L’indimenticabile attore afroamericano infatti interpretava il gigante buono John Coffey

“Sono stanco di tutto il dolore che sento e ascolto nel mondo, ogni giorno. Ce n’è troppo per me. È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre, continuamente. Lo capisci questo?”

Questa la battuta più commovente di John Coffey in “Il miglio verde”. Per arrivare a pronunciarla Michael Clarke Duncan ha dovuto superate un inizio difficile. Era arrivato a Hollywood con pochi soldi in tasca riuscendo a farsi assumere come bodyguard da Will Smith. Grazie a lui Duncan esordì in un episodio di “Willy, il principe di Bel-Air”. Nonostante la sua enorme stazza fisica era riuscito a diventare un attore come sognava. Il suo primo ruolo veramente importante fu in “Armageddon”. Con questo film Bruce Willis si accorse del suo talento e lo consigliò a Frank Darabont per “Il miglio verde”.

Michael Clarke Duncan e l’angelo di Cold Mountain

Michael Clarke Duncan in Il miglio verde, fonte Lino Evangelista

Fu così che Michael Clarke Duncan divenne John Coffey. La sua fu una grande interpretazione che gli valse una candidatura agli Oscar come migliore non attore protagonista. Duncan fu capace di regalarci una performance emotiva senza precedenti. Ad aiutarlo il ricordo triste e doloroso del padre che lo aveva abbandonato da bambino. A questo si aggiunse il suo chiedersi come sarebbe stato realmente vivere in un braccio della morte. Questo generava in lui un mix emozioni fortissime che lo faceva apparire spontaneo e naturale in ogni scena.

Ecco come è nato il personaggio di un angelo buono stanco del male dell’umanità che ha commosso generazioni di spettatori. Nonostante John Coffey gli dette un successo straordinario, il talento di Duncan non fu mai pienamente riconosciuto da Hollywood. Fu infatti relegato spesso a ruoli e film minori.

Stefano Delle Cave