Benvenute e benvenuti su CoffeeNSupes, la rubrica sui supereroi da leggere in pausa caffè!
Tazzina alla mano, vi accompagnerò in un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta dei film sui supereroi più e meno conosciuti fino a spingerci nelle profondità della psicologia, filosofia, sociologia, mitologia e narrativa nascoste tra le righe degli affascinanti eroi e villain moderni.
In questo appuntamento parleremo del film Captain America: Civil War e analizzeremo insieme cause e conseguenze dello scontro tra Tony Stark e Steve Rogers. Ma prima, rewind: nella puntata precedente abbiamo iniziato a capire più a fondo la psicologia e la visione del mondo dei due supereroi parlando del film Avengers: Age of Ultron, il punto di non ritorno dei Vendicatori. Ora, zuccherate i caffè e allacciate i mantelli…
Nerds, assemble!
Avengers, Civil War
Nel precedente Avengers: Age of Ultron, l’intelligenza artificiale creata da Tony Stark e Bruce Banner ha rischiato di sterminare il genere umano. Gli Avengers, con le new entry di Wanda e Pietro Maximoff e di Visione, sono riusciti a sconfiggere il villain di turno, perdendo però Pietro e causando involontariamente morte e distruzione a Sokovia, nell’est europeo. Civil War inizia in medias res durante una missione della nuova squadra degli Avengers, costituita da Cap, Natasha, Wanda e Falcon. Il loro obiettivo è quello di evitare che Crossbones (che avevamo precedentemente incontrato in The Winter Soldier) si impadronisca di un’arma biologica.
Questa volta si trovano a Lagos, in Nigeria, di nuovo ad operare fuori dall’America. Durante lo scontro con il nemico, Wanda commette un errore di valutazione usando i suoi poteri per tentare di contenere un’esplosione, provocando però la morte di diversi cittadini alcuni dei quali provenienti dal Wakanda. Cresce il malcontento nazionale ed internazionale nei confronti degli Avengers, e le Nazioni Unite, spinte dal re del Wakanda, pretendono che l’azione dei supereroi venga in qualche modo controllata e regolamentata. Viene quindi proposto ai Vendicatori di firmare gli Accordi di Sokovia.
Gli Accordi di Sokovia
È fondamentale comprendere bene come si è arrivati agli Accordi di Sokovia e cosa essi comportano. Dal punto di vista delle Nazioni Unite è più che giusto richiedere che gli Avengers, che spesso si ritrovano ad operare fuori dai confini americani, vengano controllati dal loro governo. Dopotutto, è vero che le loro azioni sono volte unicamente alla salvaguardia del pianeta e dei suoi abitanti, ma è altrettanto vero che la maggior parte delle volte durante le loro missioni causano molti danni. Danni che sono poi il paese e i suoi cittadini a dover pagare, sia in costo di denaro che di vite umane.
Ma abbiamo visto come le istituzioni possano perseguire obiettivi non esattamente in linea con la morale che unisce gli Avengers. Se il gruppo di supereroi è pronto a scendere in campo e combattere fino alla morte per proteggere la vita, il governo americano ha dimostrato più volte di optare per la soluzione più semplice e non sempre moralmente corretta. Ne avevamo avuto un assaggio quando durante la battaglia di New York contro i Chitauri era stato dato l’ordine di far esplodere la città senza farla evacuare, convinti di risolvere in quel modo il problema alieno. Firmando gli Accordi di Sokovia, i Vendicatori acconsentirebbero ad entrare in azione quando, dove e come ordinato dal governo.
Steve contro Tony, Cap vs Iron Man
Davanti al termine ultimo di firmare gli Accordi oppure ritirarsi dalle scene, il team degli Avengers si divide in due. Da una parte c’è Tony, che dopo tutto ciò che è capitato sente profondamente un senso di colpa nei confronti dell’umanità. In fin dei conti è stata la sua creazione Ultron a distruggere una città a Sokovia. Tony è tormentato dalle conseguenze dei suoi errori, che fin da quando ha creato l’armatura Iron Man ha sempre tentato di correggere. Dall’altra parte c’è Steve, che ha raggiunto ormai un punto del suo viaggio in cui ha completamente perso fiducia nelle istituzioni. È convinto che firmare voglia dire piegarsi al volere di uomini che potrebbero non essere dalla parte del bene. E noi lo sappiamo, ancor prima di diventare Capitan America questo mingherlino determinato non voleva altro che portare giustizia.
Analizzando il punto di partenza dei due supereroi possiamo notare come in qualche modo nel corso degli anni si siano scambiati di posto. Steve è diventato Capitan America combattendo per il suo governo. Tony ha sempre creduto nella privatizzazione della guerra, motivo che lo ha spinto precedentemente a rifiutare la richiesta di fornire la sua armatura al governo. Ma ora Cap si rifiuta di firmare, andando quindi contro l’istituzione che lo ha creato, mentre Tony è il primo a farlo, acconsentendo a far diventare gli Avengers e la sua armatura di proprietà del governo. Se dovessimo citare un altro mondo fumettistico, popolato da un altro gruppo di supereroi, potremmo dire che il dubbio di Tony coincide con il “chi controlla noi controllori?”, mentre quello di Steve verterebbe sul “chi controlla coloro che ci controllano?”.
Il fattore Winter Soldier e Zemo
Non c’è poi da dimenticare che proprio durante l’incontro delle Nazioni Unite per gli Accordi di Sokovia entra in gioco il villain Zemo che fa esplodere la sede, causando la morte del re del Wakanda. Il suo piano è quello di far ricadere la colpa sul Winter Soldier (Bucky). In un primo momento sembra un piano superficiale e di poco impatto, un pretesto per accentuare maggiormente il divario che si è andato a creare tra Cap e Iron Man. Il primo, infatti, è convinto dell’innocenza del suo amico e lo difende contro il governo che vuole arrestarlo. Cap crede a Bucky, che gli rivela dove è diretto Zemo e perché. Mentre Iron Man e gli altri Vendicatori che hanno firmato gli accordi perseguono l’ordine di arrestare i due e tutti gli altri che si sono schierati dalla loro parte.
Iron Man scopre però la verità. Quindi tradisce gli Accordi nascondendo al governo dove si sono recati Cap e Bucky, raggiungendoli poi in segreto per aiutarli contro Zemo. Lì, tuttavia, il vero obiettivo del villain si rivela quando mostra a Tony un filmato di Winter Soldier che uccide i suoi genitori, sotto gli occhi di Steve che era a conoscenza del fatto. Il risentimento accumulato tra i due culmina in una lotta quasi all’ultimo sangue che evidenzia come ormai tutti i supereroi, Cap compreso, si trovino nella fascia grigia della morale. Di come ognuno di loro agisca mosso non dal bene supremo ma dalla propria visione di esso. Una crisi etica che conduce alla fine degli Avengers. Almeno fino a Thanos.
Continua a seguire la rubrica CoffeeNSupes per ripercorrere insieme tutti i film sui supereroi. Ti aspetto venerdì prossimo con un nuovo appuntamento!
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Rubrica a cura di Eleonora Chionni