Atomica bionda” inizia con una sequenza molto veloce. Dopo un filmato storico che colloca storicamente le vicende nel 1989, appare la scritta scritta: “Nel novembre 1989, dopo 28 anni, il muro di Berlino crollò e la guerra fredda ebbe fine”. Subito la frase viene coperta da una grande “X” e dall’avvertimento: “Questa non è quella storia”.

Il film con la regia di David Leitch esce nelle sale nel 2017, quando le storie di spionaggio tra blocco occidentale e blocco sovietico hanno già un solido passato e sono, in una certa misura, superate. Con questo incipit tuttavia si dichiara l’intenzione di far crollare le certezze con cui il pubblico arriva alla visione del film. Il film mantiene questa promessa? A spettatori e spettatrici l’ardua sentenza.

“Atomica Bionda”, thriller di spionaggio ambientato nell’89

Charlize Theron è l’ “Atomica Bionda” del thriller a tinte anni ‘80

Già dalle prime scene le scelte musicali ci proiettano nello spirito del mondo degli anni tra gli ’80 e i ’90, facendo da sfondo ai movimenti dei personaggi. Poco prima della proiezione del titolo, conosciamo Lorraine Broughton (Charlize Theron), che si scopre essere un’agente di massimo livello dell’M16.  Il personaggio della Theron ci viene presentato durante un interrogatorio da parte di due suoi superiori. Dalle domande sulla sua ultima missione a Berlino si sviluppa il flashback che ci guida verso il vero corpo del film.

Un suo collega grazie all’aiuto di una talpa ad Est del muro era entrato in possesso di una lista contenente i nomi e le identità delle spie operanti a Berlino. L’agente è stato tuttavia assassinato in circostanze misteriose ed è la britannica Lorraine che verrà inviata a recuperare la lista, forte dell’alleanza col direttore della sede locale, David Percival (James McAvoy).

Charlize Theron in "Atomica Bionda", Credits: Comics1
Charlize Theron in “Atomica Bionda”, Credits: Comics1

Un finale intricato tra spionaggio e controspionaggio

Questa storia dalle molteplici linee temporali, i molteplici fili narrativi e personaggi che hanno sempre almeno due volti, interrompe a più riprese una potenziale linearità d’intreccio per lasciare spazio a twist di trama inattesi. Il risultato è un finale talmente complesso che, tra gli altri, un sito come Volture scrive: “scomponiamo questo gran finale,giusto per essere sicuri che siam tutti sulla stessa line ad’onda sulla fine della Guerra Fredda, come lo siamo sulla fine di ‘Atomica Bionda”.

Se vi sta divorando la curiosità su questa versione dei retroscena degli ultimi giorni prima della caduta del muro, stasera “Atomica bionda” sarà trasmessa dalle 21.20 su Italia1.

Debora Troiani

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