Giugno, il mese dedicato non solo a Giunone, sposa di Giove, ma anche al culto della dea Bellona, divinità della guerra. Nel nuovo appuntamento della rubrica ClassicaMente, la storia della dea la cui origine è coeva alla nascita di Roma.
La dea Bellona, storia e mitologia
Il calendario romano è da sempre ricco di celebrazioni e ricorrenze. Nel mese di Giugno, dedicato a Giunone sposa di Giove, si celebra anche il culto della dea Bellona; una divinità della mitologia romana. Nella tradizione latina simboleggia la dea della guerra: in latino, infatti, guerra si rende con bellum. L’equivalente di Bellona nella mitologia greca è Enio: figlia di Era e di Zeus che personificava l’urlo furioso della battaglia. La sua iconografia la rappresenta come un’auriga intenta a tenere una lancia o una spada. Secondo la tradizione sarebbe anche moglie e sorella di Marte. Nonostante non abbia avuto una particolare importanza nella leggenda o nella stessa mitologia, Bellona, riuscì a godere di grande considerazione, in quanto, simboleggiava l’arte della guerra e della strategia in battaglia. Era anche considerata una divinità che proteggeva le battaglie, e quindi anche l’esercito romano, per questo era una figura estremamente venerata e rispettata. La dea Bellona è anche citata nelle Metamorfosi di Ovidio:
«Bellona macchiò gli dei penati con un fiume di sangue e rinnovò scene di battaglia.»
Il culto
Le feste in onore di Bellona si svolgevano il 3 giugno; tale data indicava l’anniversario della dedica del suo tempio nel Campo Marzio, datato 296 a.C. Quest’ultimo, voluto dal console Appio Claudio Cieco durante la guerra contro Etruschi e Sanniti. Il culto della dea era soggetto a una venerazione particolare a Comana e, frequentemente, i poeti la confondevano con Pallade. Originariamente, i latini chiamavano la dea Duellona, da duellum; anche in questo caso rappresentata come un’auriga in atteggiamento bellicoso: armata di corazza, con un elmo, una spada o una torcia in mano intenta a impugnare le armi e animare i guerrieri alla lotta. La sua iconografia risulta similare a quella delle Furie, le personificazioni femminili della vendetta corrispondenti alle Erinni greche. A Roma, il tempio in onore della Dea era sito a fianco del Teatro di Marcello, all’esterno delle Mura serviane nell’area del Circo Flaminio.I suoi sacerdoti erano i bellonari. Fra i più illustri sacerdoti della dea insigniti da Pompeo e Cesare, vi erano Re Mitridate VI del Ponto e Re Archelao III di Cappadocia: entrambi sconfitti cedettero i rispettivi regni della Magna Grecia, attuale Turchia, all’egemonia della Repubblica Romana.
Stella Grillo
Foto in copertina: Dea Bellona – Photo Credits:jt1965blog.wordpress.com
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