”Le Metamorfosi”, Ovidio: attualità dei miti nella realtà odierna

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Di Stella Grillo

Le Metamorfosi, un poema epico-mitologico composto da Ovidio. Nel nuovo appuntamento della rubrica ClassicaMente, una delle più note raccolte mitologiche della classicità greca e romana.

Tripudio di narrazioni mitologiche

Quasi duecentocinquanta miti e leggende incentrate sull’argomento delle Metamorfosi di personaggi in animali o elementi presenti in natura. Ovidio suddivide la raccolta in ordine cronologico e in quindici libri: si inizia dal caos primigenio, in cui tutto ha origine, passando a Cesare e giungendo alla gloria di Ottaviano Augusto. L’opera rappresenta la fase della maturità del poeta, e attinge la sua ispirazione alla poetica di Callimaco, ponendosi come una produzione colta e raffinata. Il principale paragone letterario è, tuttavia, con l‘Eneide di Virgilio. Al mitico poema sulle origini della gens Iulia, Ovidio contrappone la variabilità e il divenire costante prodotto dalla metamorfosi, oltre che il miscuglio e la fusione fra umano e divino, realtà e mito.

Le Metamorfosi, Filemone e Bauci, il mito - Photo Credits: wikipedia
Le Metamorfosi, Filemone e Bauci, il mito – Photo Credits: wikipedia

Un tripudio di racconti mitologici fra i più noti: il primo libro esordisce con le origini attribuite al mito di Prometeo. Seguono le quattro Età dell’uomo: argento, bronzo, età degli eroi, e del ferro. Epoche quindi, posteriori all’età dell’Oro. Scorrendo fra le narrazioni, un avvicendarsi di ulteriori racconti mitologici e dei loro insegnamenti: il mito Deucalione e Pirra, l’altrettanto noto racconto mitologico di Apollo e Dafne, Narciso ed Eco, il ratto di Proserpina, gli Argonauti e l’amore fra Giasone e Medea, Teseo e Arianna, le imprese di Ercole, Filemone e Bauci, il sacrificio di Ifigenia. Negli ultimi libri, invece, si dà particolare rilievo alla figura di Pigatora ed al discorso sulla metempsicosi fatto a Numa Pompilio: Ovidio collega tale principio alla storia che riflette il trionfo di Roma.

Le Metamorfosi: ricerca continua dell’essere e approdo in sé stessi

L’intento di Ovidio è sì, celebrare le tradizioni e i miti, ma soprattutto fornire degli insegnamenti realistici attraverso tali racconti proposti sotto forma di favole. L’obiettivo primario è celebrare la Pax Augustea. Ma, insito nell’opera, sopraggiunge anche un complesso meccanismo letterario che onora storia, fonti classiche e cultura mitologica, fondendola in un tutt’uno. Una struttura multiforme e discontinua che mira a risvegliare nel lettore emozioni differenti. Ovidio ricorre poi, in tutta l’opera, alla tecnica del racconto ad incastro: si passa repentinamente da una vicenda all’altra. Tale accorgimento, segue anche i cambiamenti dei protagonisti del mito trattato. Le varie metamorfosi si concretizzano in quattro tipologie predominanti:

  • Attrazione di uomini o dèi per una protagonista di sesso femminile;
  • Attrazione di un personaggio femminile verso un uomo;
  • Sfida di uomini verso gli dèi;
  • Sfida di due uomini fra loro.

Interessante notare come tutti gli episodi mitologici riportino nella loro narrazione un’origine primordiale che riflette uno fra i cinque istinti preponderanti nel mondo antico: amore, ira, invidia, timore, brama di conoscenza. L’auspicio di Ovidio, come sopracitato, era costruire la storia universale dell’uomo e far convergere l’apice della civiltà nella Roma augustea. L’autore pone particolare minuzia alla descrizione delle metamorfosi; i racconti fantastici dell’opera veicolano un messaggio attuale ed importante. In antitesi con l’eroe per eccellenza, Enea, Ovidio presenta nel testo personaggi dai tratti tipicamente umani: nessun sentimento alto o virtuoso, nessun eroe. I soggetti sono mutevoli, sfidano gli dei e sono anche puniti per questo. I racconti fantastici dell’opera veicolano un messaggio attuale ed importante: per essere realmente sé stessi e approdare nella propria reale essenza sono necessari i cambiamenti. La metamorfosi è vitale in quanto, senza trasformazioni, non si può giungere alla propria reale identità.