La notte del 10 agosto si ricorda tradizionalmente come la notte di San Lorenzo, notte in cui il Santo martire è stato ucciso su dei carboni ardenti. Leggenda questa, associata al fenomeno meteorico delle Perseidi.

San Lorenzo, appuntamento con le stelle

Ogni anno, il 10 agosto, si ha il tradizionale appuntamento con le stelle cadenti. Questo, un fenomeno così erroneamente chiamato per ricordare il ricorrente passaggio dello sciame meteorico delle Perseidi nella notte del 10 agosto e in quella dei giorni successivi. Un fenomeno astronomico che fin da sempre è associato alla ricorrenza del martirio di San Lorenzo. Lui, martire cristiano condannato a morte nel 258 per mano dell’Imperatore Valeriano. Da qui, si alimenterà un culto fortemente sentito nei primi secoli della Chiesa Cattolica. Nasce la credenza che lo sciame delle Perseidi sia una manifestazione delle lacrime versate dal martire durante il suo supplizio sui carboni ardenti.

Labentia Signa

Nasce così l’usanza di esprimere un desiderio ogniqualvolta si veda una stella cadente – o meglio una meteora. L’usanza deriva difatti da quella che è l’interpretazione data al termine desiderio. Diverse le versioni: nel “De Bello Gallico“, ad esempio, Caio Giulio Cesare cita i ‘desiderantes’ come i soldati che aspettano sotto le stelle i compagni dispersi in battaglia. Oppure valida, anche la versione religiosa per cui il termine latino ‘desidus’ significhi letteralmente “cessare di contemplare le stelle a scopo augurale”. Qualunque sia l’etimologia del termine, è intorno a questa leggendaria tradizione che la notte del 10 agosto si vive così una delle notti più poetiche e romantiche dell’anno: la notte di San Lorenzo.

Annagrazia Marchionni

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