L’Agenzia italiana del farmaco ha stilato una lista di farmaci per aiutare pazienti e medici. Chi assume i farmaci elencati dovrebbe fare la terza dose del vaccino anti-Covid. Non è però da sottovalutare il quadro clinico complessivo del paziente.
A chi spetta la terza dose
Dopo il via libera di Cts, Aifa e Iss è partita la somministrazione della terza dose, o meglio della dose addizionale. Non si tratta infatti di un semplice richiamo, ma va somministrata a chi, al completamento del ciclo vaccinale, ha avuto una riposta immunitaria debole e poco duratura. Per ora la terza dose è somministrata a persone immunodepresse, a chi ha subito un trapianto e ai malati oncologici. Quando questi soggetti avranno completato il ciclo di 3 dosi si passerà al richiamo o “booster” per soggetti fragili e over 80. Per tutti gli altri si dovrà attendere nuove indicazioni. Tutti i richiami verranno fatti con vaccini a mRna, quindi Pfizer-BionTech o Moderna.
Le prime indicazioni dell’Aifa
L’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha stilato una lista di farmaci a maggior attività immunosoppressiva o immunomodulante: chi assume questi farmaci dovrebbe ricevere la dose addizionale, salvo controindicazioni. L’obiettivo dell’Aifa è agevolare la selezione dei soggetti che possono ricevere la terza dose.
“Tale lista è stata redatta sulla base del meccanismo di azione dei diversi farmaci, della letteratura disponibile in merito agli effetti di questi farmaci sulla risposta anticorpale nei pazienti vaccinati, delle raccomandazioni formulate da società scientifiche o organismi internazionali e sulla base di un confronto con esperti clinici”.
Nel documento pubblicato dall’Aifa si legge che la lista non è esaustiva ma “solo indicativa dei principali farmaci la cui assunzione, contemporaneamente o nei sei mesi antecedenti (ove non specificatamente dettagliato) la somministrazione delle dosi precedenti del vaccino, possa averne ridotto la risposta anticorpali”.
I tempi di somministrazione della terza dose
La scelta di somministrare la terza dose deve avvenire dopo una diagnosi da parte del medico, che tenga conto del quadro clinico complessivo del paziente. La lista deve essere consultata “nell’ambito di una valutazione clinica che tenga conto non solo dei farmaci utilizzati, ma anche della specifica diagnosi, della storia clinica e dello stato attuale del singolo paziente”.
Per quanto riguarda le tempistiche di somministrazione il medico dovrà tener conto delle patologie e della tipologia di medicinale assunta dal paziente. In ogni caso la somministrazione non può avvenire prima di 28 giorni dalla seconda dose. La decisione deve quindi basarsi sulla caratteristiche cliniche del paziente e non sulla quantità di anticorpi anti spike. Attualmente, infatti, non è disponibile uno standard di riferimento o una soglia di concentrazione considerata ottimale.
I farmaci che figurano nella lista
La lista completa è consultabile sul sito dell’Aifa (aifa.gov.it). Sono nella lista i farmaci alchilanti, gli antimetaboliti, gli alcaloidi e i citotossici. Si passa poi dagli inibitori delle protein chinasi agli agenti antineoplastici e gli immunosoppressori. Nella lista figurano anche i farmaci corticosteroidei, classe di farmaci per la quali si suggerisce di considerare il dosaggio per decidere.
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