Con la minaccia del Coronavirus la diffidenza e paura nei confronti dei migranti si è ridimensionata. La preoccupazione è ora il Covid.
Con l’arrivo del virus, gli italiani hanno perso e ridotto la diffidenza e la paura nei confronti degli immigrati. È quanto emerge dal risultato di un recente sondaggio di Demos. L’atteggiamento degli italiani sembra cambiato, soprattutto se si confrontano i dati di quest’anno con i dati del 2017. D’altronde il 2017 è stato l’anno della campagna elettorale di Matteo Salvini, che ha utilizzato la questione migratoria come argomento per aumentare i consensi. Nello stesso anno si parlava Ius Soli, progetto di legge che gli stessi promotori hanno ritirato pur di non perdere consensi alle elezioni di marzo 2018.
Dai dati raccolti da Demos nel 2021, la percentuale degli italiani che ritiene che gli immigrati costituiscano un pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza si è quasi dimezzata: si è passati dal 46% del 2017 al 27% di quest’anno. Gli italiani che fono favorevoli all’accoglienza dei profughi e dei migranti sono il 52% e la domanda di respingimenti si è ridimensionata. Inoltre “il possibile arrivo di profughi” dall’Afghanistan in Italia è l’ultima delle preoccupazioni espresse dei cittadini.
In pochi anni è quindi cambiata la percezione di molti cittadini. Come mai? La ragione principale è che è aumentata la consapevolezza che gli immigrati siano risorse necessarie all’economia e che sono parte integrante della società. Inoltre molti lavori, come l’assistenza domestica delle persone anziane, sono svolte quasi esclusivamente dai cittadini stranieri, soprattutto donne provenienti dall’Est Europa. La questione ha perso rilievo nel dibattito politico, anche se ci sono atteggiamenti diversi tra gli elettori dei partiti. Un certo grado di diffidenza rimane negli elettori di Lega e Fratelli d’Italia.
Il Covid ci ha permesso di “spostare sullo sfondo le altre paure”
Si è passati dalla paura degli altri alla paura di qualcosa di invisibile: il virus. Oggi la preoccupazione e la paura maggiore è rappresentata dal Covid. Per il 26% degli italiani è il “problema più serio“. Gli autori della rilevazione hanno spiegato che il Covid è una paura degli italiani e degli europei e hanno aggiunto che “si sono ridimensionate le preoccupazioni divenute “genetiche” nella nostra società. Per prima e soprattutto l’inefficienza e la corruzione. Il marchio del sentimento politico e del risentimento sociale degli ultimi vent’anni. Insieme alla criminalità. Queste “paure” non sono svanite. Anzi, negli ultimi mesi si sono ri-proposte. Ma non sembrano in grado di “travolgerci”. Perché in questa fase ci sentiamo in grado di sostenerle”.
Nei primi mesi della pandemia, il tema dell’immigrazione è passato in secondo piano, perché c’erano altre emergenze. Ora i dati dell’indagine rivelano che significative componenti dell’opinione pubblica europea rimangono “reattive” sul tema. Nel corso del 2021 i flussi migratori sono nuovamente accelerati.
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