Troppi morti per Covid vengono registrati ancora nel mondo. Da quando sono incominciate le campagne vaccinali la situazione pandemica è sotto controllo ma in alcuni continenti, come l’Africa, solo il 2% di dosi sono arrivate nel continente. «Nei Paesi a basso reddito la disponibilità di vaccini è ancora limitata», la polemica di Draghi al G20 dei Parlamenti in Senato.
Troppi morti di Covid nel mondo: “I Parlamenti possono fare molto per sostenere lo sforzo globale di vaccinazione”, le parole di Draghi
A distanza di quasi 10 mesi da quando è incominciata la campagna vaccinale, la Pandemia è ora sotto controllo. Il numero di vittime per Covid nel mondo continua però a essere troppo elevato. Sebbene siano state somministrate nel mondo 5,7 miliardi di dosi, solo il 2% ha raggiunto l’Africa. «La Pandemia è finalmente sotto controllo in molte parti del mondo grazie a campagne di vaccinazione efficaci – dice Mario Draghi al G20 dei Parlamenti in Senato -. Ma il Covid-19 continua a colpire duramente molti Paesi. A fine settembre, si contavano più di 50.000 morti al giorno, nonostante l’enorme aumento della produzione di vaccini. Un numero così alto di morti è semplicemente inaccettabile».
Il Premier italiano ricorda l’impegno che ha messo il Parlamento Europeo nel convincere la popolazione a vaccinarsi. L’Europa ha fornito infatti anche delle linee guida utili per identificare le notizie false sulle piattaforme digitali che hanno ostacolato non di poco la campagna vaccinale. «ll messaggio ai nostri concittadini deve essere molto chiaro – ha affermato più volte in questi mesi Mario Draghi -. I vaccini sono sicuri. I vaccini salvano vite».
Ancora una volta però il Pianeta è diviso fra Paesi Ricchi e Paesi Poveri nella lotta contro la Pandemia. Le dosi di vaccino sono infatti ampiamente disponibili nei Paesi Ricchi del mondo. In questi Stati solo una minoranza si rifiuta ancora di vaccinarsi perché teme che i vaccini, fabbricati in poco tempo, non siano sicuri o efficaci, mettendo in discussione il lavoro che la Scienza ha svolto e svolge tuttora per salvare le vite umane.
Nei Paesi a basso reddito però la disponibilità di vaccini è ancora limitata, anche per problemi di logistica. «I Parlamenti possono fare molto per sostenere lo sforzo globale di vaccinazione – ha detto Draghi -. Potete adottare provvedimenti che rafforzino i meccanismi di trasparenza nella distribuzione dei vaccini e che impediscano lo spreco di soldi pubblici nella sanità. Potete inoltre sostenere i Governi nel loro impegno contro la disinformazione in materia di vaccini».
Draghi ha ricordato poi al G20 l’operato dei Governi in questi mesi che hanno cercato di difendere gli interessi di diversi gruppi sociali e di lavoratori. I Parlamenti nel mondo sono stati costretti a trovare dei compromessi tra libertà dell’individuo e la sua sicurezza, tra il profitto e la solidarietà. «Dobbiamo essere grati ai Parlamenti per ciò che hanno fatto e per quello che continuano a fare – ha sottolineato Draghi -, ma dobbiamo impegnarci, tutti insieme, per una ripresa dell’economia globale sostenuta, durevole, e che non lasci indietro nessuno. i Parlamenti hanno un ruolo molto importante nel favorire una ripresa equa e sostenibile. L’Ocse prevede che l’economia globale crescerà del 5,7% quest’anno e del 4,5% nel 2022. La ripresa è tuttavia ancora fragile e disomogenea, anche a causa della diversa intensità nelle risposte di politica economica alla crisi».
La sfida dei Parlamenti dei Paesi più ricchi sarà poi quella di promuovere dei provvedimenti che rilancino gli investimenti, rimuovano gli ostacoli alla crescita e aiutino economicamente i Paesi più fragili. «I Paesi poveri e quelli emergenti hanno avuto meno margini per aiutare il proprio tessuto produttivo – ha aggiunto Draghi -. Questa divergenza economica rischia di cancellare anni di progressi nella lotta contro la povertà e le diseguaglianze globali».