In onore della Giornata nazionale del Taiwan la presidente Tsai Ing-wen afferma con forza che la libertà e la democrazia del suo paese non verranno più messi in discussione dalla Cina. Ormai da tempo il Taiwan non è più un paese “ai margini” ma si trova al centro di numerose trattative con i più potenti paesi del mondo. La patria verrà difesa.
Taipei “in piedi sulla prima linea di difesa della democrazia” del Taiwan
L’Ufficio per gli Affari del governo del Taiwan ha deciso di chiudere tutti i rapporti con Pechino dopo le affermazioni del presidente cinese Xi Jinping, secondo il quale “il compito storico della riunificazione completa della madrepatria deve essere adempiuto e lo sarà sicuramente“. Ma ormai forte dei solidi rapporti con USA, Giappone e UE il Taiwan non ha più intenzione di intraprendere la strada che la Cina ha tracciato.
Come ha affermato la presindete Tsai, le difese dell’isola taiwanese saranno portate ai massimi livelli per proteggere quelle libertà e democrazia tanto combattute. Il Taiwan ha accanto sempre più amici democratici pronti a difenderli e la diffidenza nei confronti delle avversità che la Cina potrebbe portare nel paese sono tante: Washington, Tokyo, Canberra, Bruxelles e Taipei, capitale del Taiwan, stanno lavorando insieme per rafforzare la propria collaborazione a livello globale.
La presidente ha ribadito a Pechino il proprio impegno a collaborare attraverso “un dialogo sulla base della parità” al fine di mantenere l’attuale status quo tra i due vicini, evidenziando anche come la pace nel Taiwan implichi necessariamente la pace a livello globale. Tuttavia le risposte della Cina non sembrano essere molto incoraggianti a riguardo.
Una cosa è certa: il popolo taiwanese non si piegherà alle pressioni della Cina perchè, come ha concluso la presidente Tsai, “la strada che la Cina ha tracciato non offre né un stile di vita democratico per Taiwan, né sovranità per i nostri 23 milioni di persone“. Pochi minuti dopo si è dato il via alla parata militare per la Giornata nazionale del Taiwan, più sobria rispetto al solito, ma sicuramente emblematica di un paese forte e assolutamente restio ad accettare ogni nuova pressione.
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