La Lego, a seguito dei risultati di uno studio condotto dal Geena Davis Institute on Gender in Media, ha annunciato che non metterà più etichette di genere sui suoi giocattoli che possano alimentare stereotipi. “Non esistono giocattoli per maschi o per femmine”
Lego ha annunciato che non metterà più etichette di genere sui suoi giocattoli: “Alimentano stereotipi di genere”
Non esistono giocattoli “per maschi” o “per femmine” o almeno non in casa Lego.
L’azienda danese, tra i più grandi produttori di giocattoli al mondo, ha abbracciato un trend già molto diffuso, quello dell’ “a-gender”. Ha annunciato che eliminerà dai suoi giochi etichette di genere che possano alimentare gli stereotipi. Sulle confezioni e sullo shop online non ci saranno più le etichette rivolte a maschi o femmine, ma saranno catalogati per temi che rimandano alle passoni di ognuno.
Un modo per garantire a tutti la possibilità “di poter costruire qualsiasi cosa gli piaccia, indipendentemente dall’identità di genere, giocando in un modo che aiuti a sviluppare e realizzare il talento unico”. Non si tratta solo di una semplice moda, ma di una riflessione profonda sui ruoli e sull’identità, per lasciare i bambini liberi di esprimersi e di essere se stessi.
La decisione è stata comunicata lunedì, in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, istituita nel 2011 dalle Nazioni Unite, ed è stata dettata dai dati raccolti da una ricerca commissionata dallo stesso colosso dei giochi.
Ecco i dati della ricerca
Il Geena Davis Institute on Gender in Media, ha condotto i sondaggi su un campione di circa 7.000 persone, tra genitori e bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni ,in Cina, Repubblica Ceca, Giappone, Polonia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti.
I dati, poi riportati sul quotidiano inglese “Guardian” hanno dimostrato che mentre le bambine sono sicure di sé e pronte a giocare con i giochi pensati per i maschi, il 71% dei bambini ha paura delle possibili prese in giro per l’utilizzato di giocattoli considerati per ragazze.
Gli stereotipi di genere influenzerebbero quindi negativamente bambine e ragazze, che, secondo i risultati della ricerca, sono naturalmente propense a cimentarsi in sport o lavori tipici dell’altro sesso. Ad esempio, l’82% delle ragazze crede che sia giusto che bimbe e adolescenti giochino a calcio e che i ragazzi si esercitino a ballare, rispetto a solo il 71% dei ragazzi.
Da qui la storica decisione, niente più etichette che possano condizionare i bambini. Secondo l’azienda, i più piccoli dovrebbero essere lasciati liberi di assecondare i loro desideri nella scelta dei giochi, non uno schema di pensiero rigido e ormai superato.
I” benefici del gioco creativo sono avvertiti da tutti i bambini, eppure continuiamo a sperimentare stereotipi secolari che etichettano le attività come adatte solo a un genere specifico, stiamo lavorando duramente per rendere Lego più inclusivo”, ha detto la Ceo del gruppo Lego, Julia Goldin nel comunicato stampa della ricerca.