Uno studente nordcoreano è stato condannato a morte per aver importato, di ritorno dalla Cina, una chiavetta Usb contenente il file copia di Squid Game.
La condanna
Il giovane ha diffuso il video tra i suoi amici anch’essi puniti dal regime di Kim Jong-un: uno studente è stato punito con l’ergastolo per aver comprato il video, 5 anni di lavori forzati ad altre sei persone per aver manifestato il desiderio di comprarlo. La vicenda si sarebbe consumata la scorsa settimana sul confine tra Cina e Corea del Nord, nella provincia settentrionale di Hamgyong. Il responsabile del “reato” sarà condannato a morte, giacché la dittatura della Corea del Nord vieta fermamente l’importazione di prodotti cinematografici dall’Occidente. Nello specifico, la legge impone la pena di morte per la visualizzazione, l’archiviazione o la distribuzione di tali materiali. La notizia è stata riportata dall’emittente radiofonica americana Radio Free Asia.
I crimini del regime nordcoreano
Questo è solo l’ultimo dei casi accaduti in Corea del Nord negli ultimi anni. Il regime di Kim Jong-un, tramite i suoi fedelissimi, aveva criticato l’ONU di prestare attenzione solo verso alcuni paesi a loro piacimento sferrando attacchi a paesi indipendenti in via di sviluppo. L’ONU in passato aveva già condannato la Corea del Nord per violazione dei diritti inalienabili dell’uomo. In un paese nel quale la libertà di parola è limita o pressoché inesistente, i media sono controllati e l’uscita dai confini praticamente impossibile, si aggiunge un alto tasso di condanne a morte e di vittime per mano dello stato. Una situazione, quella coreana, difficile da gestire per la comunità internazionale.
Lorenzo Tassi
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