Novità nel calcio italiano: la Maria Caputi è il primo arbitro donna in Serie A
la Livornese Maria Sole Ferrieri Caputi riscrive la storia del calcio italiano, a 31 anni è la prima donna ad arbitrare una squadra di Serie A, in occasione di Cagliari-Cittadella (3-1), sedicesimo di finale di Coppa Italia. E non ha risparmiato nessuno: tre cartellini gialli e tre gol annullati, uno con la correzione del Var. Sempre vicina all’azione ha fischiato poco, ma in maniera giusta. In Europa avevamo già visto un arbitro donna, la francese Stephanie Frappart, ma in Italia questa è la prima volta che una donna arbitrasse una partita ufficiale di Serie A.
Non ci sono più barriere di genere, neanche nel calcio
Caputi è una pioniera nel mondo del calcio che abbatte l’ennesima barriera. Il suo nome era ovviamente già conosciuto nel mondo calcistico ed aveva già lavorato in Serie B e diretto la stessa Cittadella. Durante tutta la partita ha mostrato abile prestanza e resistenza fisica, non perdendo di vista nulla, facendo onore a tutte le donne che vogliono ambire a ricoprire queste posizioni e senza nulla da invidiare ai colleghi uomini. Ha sfoderato sorrisi e sicurezza, anche quando la tensione tra i giocatori in campo è salita, gettando così un raggio di speranza sulla possibile accelerazione del percorso. Il suo è stato un battesimo che ha portato fortuna al Cagliari, tornato alla vittoria dopo due mesi.
“Non posso che essere orgoglioso di lei, perché rappresenta la crescita di un forte movimento, quello femminile, che sta realizzando un sogno di civiltà, con applicazione, impegno e passione”, è il commento di Alfredo Trentalange, presidente dell‘Associazione italiana arbitri. L’obiettivo del presidente è ormai da tempo quello di sollevare l’arbitraggio femminile e spingerlo in Serie A. Un nuovo cammino verso l’integrazione che non può essere sottovalutato ma che deve rendere orgogliose tutte le donne ed il mondo del calcio.
Enrica Nardecchia