Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. In quest’ultima puntata natalizia andremo alla scoperta di un film francese candidato all’Oscar e al Golden Globe come miglior film straniero. Parleremo di un momento ingiustamente dimenticato della prima guerra mondiale. Abbiamo dedicato questa puntata a “Joyeux Noel” di Christian Carion

“Quando mi sono imbattuto in questa storia, ho pensato che offrisse il materiale che mi serviva per farne un film come quelli che mi piacciono, film un po’ epici, umanisti, con un’anima, un po’ nello stile di John Ford: degli spazi riempiti dagli esseri umani e dalle loro passioni. Soprattutto, durante la mia indagine ho potuto constatare sino a che punto si è cercato di occultare questi episodi”

Così Christian Carion ha raccontato in un’intervista la genesi del suo filmJoyeux Noel” . Al centro di questo lungometraggio una storia dimenticata della prima guerra mondiale. Un racconto di uomini di truppe avverse che nonostante la guerra decisero di passare il Natale assieme stipulando una tregua e disputando persino un triangolare di calcio. Un film arricchito da un’ottima fotografia e da una buona colonna sonora.

Joyeux Noel, la guerra e la magia del natale

Il trailer di Joyeux Noel, fonte TheContentAgency

“In Joyeux Noel” Christian Carion si sofferma soprattutto sull‘atmosfera natalizia e l’umanità che sa suscitare anche durante un tragico conflitto come la prima guerra mondiale. Più della battaglia Carion ha scelto di raccontare l’emozioni e lo stato di animo dei soldati che improvvisamente assistono al miracolo di una tregua decisa per Natale. Il tutto in un film tragicamente ottimista che racconta in modo commovente una pagina dimenticata di storia avvenuta incredibilmente tra la follia della guerra.

La critica divisa

“Joyeux Noel” ha conquistato il pubblico francese con ottimi incassi al botteghino. Diversamente è andata all’estero dove il film ha suscitato opinioni contrastanti. Accanto a chi ha osannato questa pellicola non sono mancati detrattori che l’hanno ritenuta troppo televisiva e melensa. Per alcuni inoltre Carion con questo film ha perso una grande occasione non realizzando un lungometraggio con la stessa forza antimilitarista di “Orizzonti di gloria” di Stanley Kubrick e “La grande guerra” di Mario Monicelli.

Stefano Delle Cave