Lo spazio è sicuramente uno dei grandi protagonisti del nuovo millennio. Benché la sua esplorazione sia iniziata secoli fa, nell’ultimo periodo è stata decisamente incentivata. Basti pensare alle spedizioni su Marte, le quali avrebbero come fine la scoperta di altre forme di vita e di condizioni favorevoli per la sopravvivenza della specie umana. Oppure al progetto in fase di sviluppo di un secondo allunaggio. O ancora, al turismo spaziale di cui Elon Musk e Jeff Bezos sono di certo i più accaniti promotori. Ma sfortunatamente, per ogni avventura che inizia, ce n’è un’altra che finisce. Ed è proprio questo il caso della missione della Stazione Spaziale Internazionale, che pare stia per giungere al termine. Stando alle recenti rivelazioni della Nasa, infatti, la ISS ha quasi esaurito il suo tempo e presto sarà fatta cadere sulla Terra.

Nel 2031 la ISS atterrerà nel Pacifico. L’annuncio della Nasa

Lanciata in orbita nel 1998, la ISS rappresenta uno dei più straordinari esempi di cooperazione a livello internazionale. Nello specifico, si tratta del laboratorio scientifico più all’avanguardia che sia mai stato creato e alla cui formazione hanno partecipato diversi Paesi del mondo. E per di più, sono oltre un centinaio gli Stati che hanno preso parte alle attività che vi si sono svolte a bordo. Non a caso, nel corso della sua permanenza al di là dell’atmosfera terrestre, ha ospitato circa 3000 progetti di ricerca e studio, nonché più di 4000 astronauti e scienziati provenienti da ogni angolo del pianeta.

Ma ora, è giunto il momento che le sue luci si spegnano definitivamente. Secondo quanto annunciato dalla Nasa, difatti, la ISS terminerà la sua corsa entro il 2031. Dopo quella data, la stazione dovrà necessariamente rientrare e, per far sì che ciò avvenga, è stato già allestito un piano ben congeniato. Mediante l’aiuto di navicelle sprovviste di passeggeri, si procederà all’abbassamento graduale dell’intero complesso finché non lo si lascerà cadere liberamente nell’Oceano Pacifico Meridionale. Il punto scelto per l’atterraggio si trova a circa 2700 km dalla terraferma ed è conosciuto con il nome di Punto Nemo, dal protagonista delle avventure di Jules Verne.

Inizialmente, la caduta era prevista per il 2024, ma l’amministrazione statunitense di Joe Biden ha preferito posticipare l’evento dal momento che lo stabile risulterebbe essere ancora in buone condizioni. Una volta che ciò avverrà, però, lo stabile dovrà essere sostituito e sembra che gli addetti ai lavori ne stiano già costruendo un altro in collaborazione con alcune compagnie private tra le quali ci sarebbe niente meno che la Blue Origin.

Scritto da Diego Lanuto.

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