Secondo alcune fonti, Claudio Mandia si sarebbe suicidato.

Spunta una nuova ipotesi sulla morte di Claudio Mandia, a quanto riporta The Huffington Post, lo studente italiano di 17 anni trovato morto in una scuola negli Stati Uniti. A quanto sembra questo si sarebbe suicidato per la paura di essere espulso dall’Istituto che frequentava, a causa di un provvedimento disciplinare. Il ragazzo salernitano è ritrovato senza vita nella notte tra giovedì e venerdì scorso nella Ef Academy di Tarrytown, a nord di New York.

Claudio Mandia si sarebbe suicidato? Una notizia non ancora ufficiale ma che è spuntata nelle ultime ore

Nessuno al momento parla ufficialmente di suicidio, ma tutte le indicazioni raccolte tra gli studenti e le persone che partecipano all’indagine portano verso questa strada. Mandia, sempre secondo la fonte di The Huffington Post, sarebbe stato disperato per una severa sanzione, l’isolamento in una stanza dell’istituto accompagnato dalla minaccia di espulsione dell’istituto, che gli sarebbe stata applicata dopo la contestazione di una presunta irregolarità, avrebbe copiato un compito. Proprio durante l’isolamento di tre giorni, riservato agli studenti sospesi, sarebbe maturato il suicidio. Ma la detenzione solitamente dura poco, il tempo di preparare il viaggio di rientro nel Paese di provenienza. La Polizia vuole capire che cosa sia successo in quei tre giorni. 

I genitori del giovane studente hanno messo sotto accusa l’Istituto, parlando di “trattamenti inimmaginabili” a cui sarebbe stato sottoposto il ragazzo prima della tragica morte. Il papà Mauro, imprenditore con un’attività di esportazione all’estero di surgelati e la madre, Elisabetta Benesatto, docente di Scienza delle Comunicazioni nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, erano andati a New York per festeggiare il diciottesimo compleanno del figlio e lì hanno scoperto che invece il ragazzo era morto. Al momento, i legali americani della famiglia Mandia non confermano né smentiscono l’ipotesi del suicidio. Si affidano all’indagine avviata dalle autorità locali. È già stata eseguita l’autopsia e sono stati sentiti i primi testimoni.

L’accademia ha commentato l’accaduto, Claudio sarebbe stato ritrovato dopo un periodo di totale isolamento

Sembra che il compito che lo studente è stato accusato di aver copiato fosse essenziale per il diploma IB (International Baccalaureat), che Mandia avrebbe dovuto conseguire a maggio, alla fine del suo ultimo anno scolastico. Negli istituti americani l’atto del copiare viene visto in maniera molto più rigida rispetto alle scuole italiane ed europee. L’isolamento di Mandia sarebbe cominciato lunedì e sembra anche che i genitori fossero a conoscenza della punizione decisa per il ragazzo. Il corpo dello studente è stato poi ritrovato, senza vita, tre giorni dopo.  Ora l’indagine, più che sui motivi dell’espulsione, rispetto alla quale Claudio poteva tentare di fare appello, si concentra sul trattamento del ragazzo nei tre giorni in cui è rimasto in isolamento. In genere in questi casi l’alunno viene separato dai compagni: lascia la stanza che divide con uno o due altri studenti e finisce in una camera isolata in un altro edificio.

La EF Academy ha emesso un comunicato nel quale ha scritto, a quanto riporta The Huffington Post: “Siamo profondamente, profondamente addolorati per la tragica scomparsa di Claudio Mandia. I nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici qui a New York e a casa in Italia”. L’Istituto si è difeso dalle accuse dei genitori di Mandia e dei loro avvocati. “La sicurezza della nostra comunità scolastica è sempre la nostra massima priorità. Abbiamo politiche e procedure molto forti per quanto riguarda la salute e il benessere dei giovani che sono lontani dai loro paesi d’origine”. L’Academy ha sottolineato di essere “in stretto contatto con le autorità locali che stanno indagando sulle circostanze della sua morte. Abbiamo il cuore spezzato e ci siamo offerti di fornire tutto il supporto che la famiglia di Claudio potrebbe richiedere, mobilitando anche consulenti e supporto aggiuntivo per la nostra comunità scolastica più ampia”. L’Istituto ha però fatto sapere anche “di non voler rilasciare ulteriori commenti”. E ha vietato ai cronisti di accedere al campus universitario. 

Enrica Nardecchia

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