Antonio Sebastiano Francesco Gramsci fu un politico, filosofo, politologo, linguista e critico letterario, tra i fondatori nel 1921 del Partito Comunista D’Italia, nonché suo segretario e leader. Egli è tra gli intellettuali più importanti del secolo scorso. Analizzò la formazione della società e le sue caratterizzazioni, sviluppò il concetto di “egemonia” mediante un pensiero filo-economico di tipo marxista. Fu incarcerato nel 1926 dai fascisti e liberato solo per le gravi condizioni di salute. Benito Mussolini bandì anche il suo partito. Gramsci morì pochi anni dopo, nel 1937.

Antonio Gramsci, l’avanguardista del XX secolo: carriera e pensiero

“Cultura, non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri“.

Antonio Gramsci

I nonni paterni di Gramsci erano albanesi. Si pensa che nel XVI secolo dalla Turchia emigrarono in Italia. Suo padre si chiamava Francesco e lavorava come impiegato in un ufficio del registro di Ghilarza della Sardegna, posto in cui si innamorò di Giuseppina. Gramsci aveva tre fratelli. A differenza di questi lui aveva sempre mostrato segni di salute cagionevole tanto che aveva avuto dei problemi di crescita, convulsioni ed emorragie che fecero pensare ad una morte prematura. Ciò fortunatamente non accadde e riuscì ad iscriversi, seppur in ritardo, alla scuola elementare. Grazie ai suoi buoni voti riuscì a concludere tutti gli studi, si iscrisse infatti, all’università di lettere di Torino.

Nel 1916 iniziò la sua attività giornalistica. Prima scrisse per “Il Grido del Popolo” e poi per l’ “Avanti”. All’interno dei suoi articoli Gramsci riportava quello che accadeva nella società concentrandosi sull’aspetto politico degli eventi. Si occupava, inoltre, anche di commentare grandi opere teatrali della sua epoca, come “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello. Era un vero intellettuale. Studiava e si interessava approfondendo e meditando con grande attenzione le tematiche che aveva a cuore. Come anticipato si focalizzò sulla nozione di “egemonia” che si avvicina al concetto di “dittatura del proletariato” di Lenin, con la differenza che per Gramsci la società civile prevale su quella politica al contrario del pensiero del russo. In generale per egemonia, secondo Gramisci, si intendeva l’imposizione da parte delle classi dominanti di valori etici, politici su tutta la società con il fine di gestire il potere.

“Crisi è quel momento in cui il vecchio muore ed il nuovo stenta a nascere.”

Antonio Gramsci

Un vero avanguardista che aveva anticipato concetti a lui futuri e per noi grandemente attuali.

Giusy Celeste

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