Nico Bonomolo è il vincitore del miglio cortometraggio durante la cerimonia di ieri del David di Donatello 2022. Il bogherese ha presentato il suo ultimo corto animato “Maestrale”, un uomo che intraprende viaggio in mare alla ricerca di se stesso.
Nico Bonomolo, per la prima volta sul red carpet dei David di Donatello per il suo corto animato
Nico Bonomolo è un regista siciliano che ha vinto il David di Donatello per il miglior cortometraggio. Durante la cerimonia di ieri sera, 3 maggio, ha solcato per la prima volta l’ambito red carpet al fianco dei più grandi registi e attori italiani. Al suo fianco anche il compaesano Giuseppe Tornatore. Nico Bonomolo è nato a Borghesia, un comune di Palermo nel 1974. Nel 2008 ha esordito con il suo primo cortometraggio d’animazione “Lorenzo Vacirca” nel quale mescolava pittura e disegno. Il suo primo corto ha vinto il Premio New Italian Cinema Events al 55mo Festival del Cinema di Taormina.
Successivamente ha scritto e diretto molti altri cortometraggi che hanno riscosso successo nei principali festival del cinema internazionali. Nico Bonomo è stato nominato nel corso della sua breve carriera ai Nastri d’Argento, al Gryphon Award per il miglior corto animato al Giffoni Experience, una candidatura ai David di Donatello, una candidatura ai Golden Globes e il Bruce Corwin Award al Festival di Santa Barbara.
“Maestrale” premiato come miglior cortometraggio
Nico Bonomilo, a 48 anni, ha solcato per la prima volta ieri sera il red carpet del David di Donatello, il più ambito premio italiano per la cinematografia nel nostro paese. Ha conquistato il cuore della giuria con il suo cortometraggio animato “Maestrale” prodotto assieme agli amici Ficarra e Picone. Un corto che narra le vicende di un uomo che viaggia in barca a vela per cercare se stesso. Il suo viaggio però viene brutalmente interrotto dal vento Maestrale freddo e impetuoso che lo costringe ad approdare. Nella sua pausa dal mare il protagonista incontra una donna che gli cambierà la vita. Un viaggio introspettivo e delicato che lo stesso Bonomolo descrive con le seguenti parole:
“Maestrale è un film che parla del bisogno di vita nuova e lo fa attraverso una narrazione in cui il disegno, spesso rarefatto e in bianco e nero, insieme ad una dimensione temporale sospesa, concorrono a delineare una dimensione onirica che apre la rotta a differenti interpretazioni”.
Camilla Tecchio