Gli obiettivi dello storico Congresso di Vienna, tenutosi dall’1 novembre 1814 al 9 giugno 1815, erano principalmente; ridisegnare la carta dell’Europa, ripristinare l’ancien règime dopo la Rivoluzione Francese e il dominio napoleonico. Il 9 Giugno 1815 si concludeva quello che, per alcuni storici, è stato l’evento capace di tener lontane numerose catastrofi; le stesse che si abbatterono sull’intera Europa con le due Guerre Mondiali, avvenute nel ‘900.

Fine del Congresso di Vienna, una nuova svolta storica

Il Congresso di Vienna si preponeva come obiettivo quello di ridefinire l’assetto dell’Europa dopo la caduta dell’impero napoleonico. I capi di Stato delle quattro potenze vincitrici (Austria, Regno Unito, Prussia e Russia), si riunirono a tale scopo. Fra loro anche i rappresentanti di altre nazioni, fra cui la stessa Francia.

Il Congresso di Vienna era la prima vera e concreta occasione per sperimentale le idee di libertà, uguaglianza e cooperazione decantate e affermate sia con la Rivoluzione Francese che con la consequenziale ideologia che vedeva la filosofia illuminista come foriera di cambiamenti. Tuttavia, nonostante gli auspici, tutto si ridusse a un mero compromesso tra le allora superpotenze d’Europa. Si decideva, durante il Congresso, la divisione dei vari territori: un modo blando e utile per far sì che potesse mantenersi un equilibrio stabile, sia a livello sociale che economico. Anche l’assetto del territorio italiano, durante questo periodo storico, subiva delle numerose divisioni apparendo frammentato; l’Italia si scisse in 10 piccoli stati, in seguito ridotto a otto Stati, dopo ulteriori annessioni.

Fra i principali protagonisti del Congresso di Vienna, nonché ideatore di questa linea di pensiero da mettere in pratica, spiccava Klemens von Metternich; ministro degli Esteri dell’Impero austriaco. Le decisioni prese a Vienna attuarono una vera e propria Restaurazione delle monarchie assolute, avendo un peso sostanziale nelle successive decisioni storiche, e nell’alimentazione di nuove ideologie progressiste oltre a recare lo scoppio di diverse insurrezioni, fa cui Guerre d’indipendenza che, in seguito, portarono all’Unità d’Italia.